Spesa alimentare in Italia: nel 2020 e nel 2021 le restrizioni anti-Covid per bar e ristoranti hanno spinto la spesa alimentare in supermercati e negozi, che è cresciuta nel 2020 ed è aumentata ulteriormente nel 2021.
Il 2020 è stato l’anno peggiore per i bar e i ristoranti, aiutati da ristori e agevolazioni fiscali ma duramente provati dal lockdown di marzo-aprile 2020 e poi dall’alternanza delle zone gialle, arancioni e rosse. Nel contesto di queste difficoltà e di queste restrizioni al calo dei consumi food & beverage nel fuori casa (-37% per bar e ristoranti, ovvero meno 27 miliardi, nel 2020 rispetto al 2019) è corrisposto – ovviamente – un aumento della spesa alimentare in Italia, nei supermercati e nei negozi, con una crescita in quantità del 7,4% (dati Ismea) rispetto al 2019 (e con un vero e proprio boom durante il lockdown, a marzo 2020).
E nel 2021? Per i bar e i ristoranti, dopo le difficoltà dei primi quattro mesi, la situazione è andata migliorando, e le nuove regole relative all’uso del Green Pass (quelle dell’agosto 2021 e quelle del dicembre 2021, poi sostituite dalla nuove normative del gennaio 2022) hanno da una parte limitato l’accesso ai locali ma dall’altra hanno consentito di evitare chiusure, anche di fronte all’aumento dei contagi nel periodo natalizio. La situazione, tuttavia, è rimasta molto difficile per i bar e per i ristoranti pure nel 2021 – anche se meno difficile rispetto al 2020 – e dunque la crescita della spesa alimentare nei supermercati e nei negozi non si è arrestata, con un ulteriore +0,7% rispetto al 2020 (dati Ismea definitivi per il periodo gennaio – settembre 2021; mancano i dati ufficiali per ottobre, novembre e dicembre, che potrebbero leggermente – ma non sensibilmente – modificare il quadro). A colpire è soprattutto la crescita delle vendite delle bevande in negozi e supermercati (+5,4% nel 2021 rispetto al 2020), ma anche per i cibi si registra un aumento (+0,1%).