Articolo di Carol Agostini (autrice del libro “Cena con fattura d’Amore”)
Sedurre con il cibo: mangiare ottimo cibo e bere del buon vino è esattamente quello che si deve fare per risvegliare l’ormone del buon umore, tanto decantato fin dall’antichità a partire dai Greci.
Il segreto è quello di aumentare la quantità prodotta dal cervello di endorfine, utili a potenziare l’attività fisica e il senso di gratificazione e beatitudine.
Anteros, Himeros, Pothos, sono solo alcuni nomi personificazioni mitologiche dell’amore, così come Eros e Afrodite, concetti complessi per le loro manifestazioni, importanti per il loro valore simbolico in ambito psicologico.
Si tratta di manifestazioni che raccontano sentimenti e pulsioni diverse, a seconda del momento e proprio in considerazione delle variabili a cui si legano, al possibile abbinamento di cibi che riescono a scatenare il desiderio, a suscitare attrazione nel partner, stuzzicando i sensi in un gioco senza fine, attraverso il rapporto fra profumi, colori e sapori.
Sedurre con il cibo – Scegliere accuratamente i giusti ingredienti
La convivialità si basa su alcuni fattori ben precisi: gli ingredienti, le consistenze dei cibi, le componenti organolettiche sensoriali e i colori, che stimolano il gioco gastronomico in una continua e incessante crescita degli stimoli.
Aromi piccanti, decisi, sapidi, con tendenza dolce, ricchi di antociani, teobromina, antiossidanti, dalle consistenze morbide, associati ai colori delle decorazioni e alla spazialità nei piatti, regalano emozioni intense e profonde senza svelarsi in modo diretto.
Alimenti con sapore inconfondibile, senza lunghe cotture – per altro non sempre essenziali – poco elaborati, che contribuiscono a mantenere tutte le proprietà basilari, come i tartufi, i frutti di mare, i crostacei, il peperoncino, il cacao, lo zafferano, accendono l’erotismo.
Una cena ben riuscita necessita di fantasia, di decorazioni raffinate, eleganti, di colori vivaci e invitanti come le tonalità di rosso che, per associazione psicologica, ricordano il colore del sangue, quindi della passione e dell’amore.
Alimenti semplici, di buona qualità, da servire crudi per essere immediatamente pronti per imboccarsi, un’atmosfera calda con l’uso di candele, la penombra, il vedo e non vedo, mentre le movenze del corpo durante la preparazione del menù stimolano lo sguardo del partner.
È proprio a questo punto che subentrano i tre volti dell’amore: l’amore reciproco e condiviso per legame diretto, quello che nella mitologia greca viene personificato da Anteros; la passione al momento della condivisione legata alla presenza del partner, basata sull’attrazione e l’incontro sessuale – Himeros per i Greci – e, per ultimo, l’amore idealizzato, quello immaginato e sognato senza a volte essere concretizzato, Pothos.
Tutti nella vita hanno ricercato l’amore perfetto, partendo da un ideale, da convinzioni indotte da storie, tradizioni culturali, dalle favole dell’infanzia, una ricerca in cui le aspettative amorose sono state condizionate anche dalle abitudini alimentari. Il tutto, naturalmente, in modo spesso inconsapevole.
Salvia, rosmarino, capesante, cozze, gamberi, granchio, peperoncino, pepe, fragole, lamponi, more, ribes, liquirizia, uova, curry, ostriche, per citarne alcuni, sono ingredienti che influiscono sui recettori del piacere, sia nella donna che nell’uomo, e che ben si prestano ad affiancare il corteggiamento e la sensualità. Alimenti che spesso suscitano reazioni diverse a seconda di chi li consuma: è il caso, ad esempio, dell’albicocca, che aiuta l’uomo nelle sue prestazioni amorose, così come frutti rossi, che sortiscono il medesimo effetto nelle donne.
I profumi acerbi, i sentori dati dalle pirazine, come il peperone verde, allontanano invece la curiosità sensuale. Anche l’olfatto ha bisogno di profumi rotondi e caldi, anche se diretti e decisi, intensi ma con fragranza morbida e dolce e con una punta di piccante.
Partire da una cena basata sugli ingredienti afrodisiaci, l’atmosfera, la musica e il luogo giusto e confortevole, accompagnando il tutto con sentori e sapori azzeccati, è solo il primo passo verso l’apertura psicofisica nei confronti del partner.
Sedurre con il cibo – Il gioco dei sensi alla base di un menù perfetto
In un rapporto di coppia alimentare il gioco che ruota attorno a continue cene romantiche non deve essere finalizzato solamente all’obiettivo del piacere fisico, ma serve alla costruzione dei piaceri sensoriali. E, diciamocelo, sono proprio questi ultimi a creare le basi per un amore duraturo, là dove il bisogno di attrazione, reciprocità e scambio si alimentano continuamente e vicendevolmente.
I sensi sono risorse di vita e di benessere, se usati correttamente danno soddisfazioni intense, con associazioni intime e profonde da esplorare.
Il menù va organizzato e studiato a seconda dei gusti del partner o della persona che si vuole sedurre, senza trascurare le preferenze alimentari, evitando di presentare a tavola qualcosa che possa creare disturbi alla digestione o che sia contrario agli atteggiamenti gastronomici del partner.
Si evitino mise en place complicate, con troppe posate. Spesso bastano le mani per alcune portate.
I piatti, per essere efficaci, devono essere leggeri, con diverse consistenze, non troppo elaborati, ma con colori vivaci che ricordano i colori dei luoghi dei propri ricordi o delle ricette amate. Questo vale anche per i profumi, che devono colmare l’ambiente sapendo di buono e di autentico.
Non si sottovaluti poi il momento dell’aperitivo, che serve per rompere il ghiaccio e mettere tutti a proprio agio. Si scelga di bere qualcosa non troppo alcolico accompagnato da veloci finger monoporzione.
Per la cena non servono tante portate: un antipasto e un primo piatto (o secondo piatto) è più che sufficiente.
L’importante è godersi la cena, ma soprattutto i sensi.
Il dolce è la nota conclusiva, soprattutto se fatto a base di cacao. Il cacao è fondamentale (sempre che piaccia), perché il suo effetto euforizzante ed eccitante è riconosciuto. Il resto è seduzione e attrazione.
Ecco alcune ricette per una cena romantica tratte dal libro “Cena con fattura d’Amore” di Carol Agostini:
Sedurre con il cibo – Giochi con le dita (ANTIPASTI)
FRAGOLE E ALBICOCCHE.. AMANTI PERFETTE!
Ingredienti:
– 50 gr di mascarpone fresco e cremoso
– 4 albicocche fresche piccole
– 6 fragole fresche piccole
– 1 cucchiaino di zucchero di canna
– semi di papavero q.b.
– noce moscata da grattugiare q.b.
Preparazione:
Mescolare il mascarpone con lo zucchero aggiungendo una spolverata di noce moscata.
Prendere le albicocche e le fragole mature e aprirle a metà (l’importante è che siano piccole, perché devono essere mangiate in un solo boccone). Togliere ovviamente il nocciolo alle albicocche e la corona di foglioline alle fragole.
Spalmare il mascarpone su ogni metà, aiutandosi sempre con le dita. Unire le due parti, come se fossero labbra che si baciano. Rosse per le fragole, arancioni per le albicocche.
Porre su un piatto liscio i semi di papavero e rotolare la frutta facendo aderire i semi al mascarpone.
Il colore rosso delle fragole ci proietterà verso il colore della seduzione, l’arancio delle albicocche ci colmerà di allegria.
La voluttà di questi frutti trasmetterà la voglia di mangiarne uno dopo l’altro, senza posate, con quella strana sensazione tra ruvido e morbido data dalla crema e dai semi di papavero.
La noce moscata, detta anche “la spezia della follia” per le sue proprietà allucinogene, con il suo aroma inebriante viene usata in molte ricette seduttive. Per il suo potere stimolante dell’appetito, veniva utilizzata in passato anche per profumare il corpo, conferendogli effetti ammaliatori.
Il vino da abbinare è un Vino Rosa fermo da uve di Corvina, Rondinella e Molinara, oppure da uve Barbera.
GAMBERI ROSSI TRA I LAMPONI
Ingredienti:
– 8 gamberi rossi siciliani abbattuti
– 50 gr di lamponi freschi e non troppo maturi
– 50 gr di zucchero semolato
– 1 pezzetto di radice di zenzero
– 1 dl d’acqua
– 1 presa di sale maldon (o fleur de sel)
– 0,5 dl di vino rosso passito
– Qualche fogliolina piccola di mentuccia selvatica
Preparazione:
Caramellare per 2-3 minuti in una pentola antiaderente lo zucchero con la metà dei lamponi tenuti interi.
Aggiungere lo zenzero grattugiato e sfumare con il vino rosso passito. Alzare la fiamma al massimo e lasciar cuocere per altri 2 minuti.
Aggiungere l’acqua e proseguire la cottura per altri due minuti. Frullare il tutto con un mixer a immersione e lasciare raffreddare in frigorifero per almeno un’ora.
Sgusciare i gamberi e marinarli per un paio di minuti in un filo d’olio d’oliva a crudo, una grattata di scorza di limone (biologico, non trattato) e una presa di sale.
Disporre su un piatto da portata la salsa raffreddata, battendo la parte inferiore del piatto, cercando di far sì che la salsa si disponga uniformemente sul fondo.
Disporre i gamberi sulla salsa, aggiungendo i lamponi avanzati e qualche fogliolina di mentuccia, disponendoli sul piatto a seconda del proprio gusto.
I gamberi vanno mangiati senza posate, affogandoli nella salsa prima di imboccarsi reciprocamente. Anche i lamponi interi, aggiunti alla fine della preparazione, possono diventare piccoli bocconcini di grande attrazione.
Non preoccupatevi se vi sporcate un po’, c’è sempre un rimedio a questo piccolo inconveniente!
Il vino in abbinamento sarà rosa fermo da uve di Nero d’Avola, oppure da uve di Nerello Mascalese o Nerello Cappuccio.
Sedurre con il cibo – L’ora della penitenza senza abbuffata (PRIMI PIATTI)
NETTUNO E LE SUE AMANTI
Ingredienti:
- 600 gr di vongole veraci
- 160 gr di spaghetti di Gragnano
- 2 spicchi di aglio
- 1 ciuffetto di prezzemolo fresco
- 1 arancia
- 1 lime
- bottarga da grattugiare q.b.
- olio evo q.b.
- pepe q.b.
- sale q.b.
Preparazione:
Lavare con cura le vongole sotto acqua fredda corrente.
Pelare e spremere gli spicchi d’aglio e farli rosolare in un filo d’olio. Aggiungere le vongole e lasciarle aprire, coperte, a fuoco vivace.
Una volta aperte, sgusciarle lasciandone qualcuna intera per guarnire il piatto. Filtrare il fondo di cottura e versarlo in un’altra padella insieme ai molluschi e a un po’ di prezzemolo tritato fresco.
Spremere l’arancia e creare un’emulsione con un cucchiaio di olio d’oliva, un pizzico di sale e di pepe.
Cuocere gli spaghetti al dente in acqua bollente NON SALATA e saltarli nella padella con le vongole, aggiungendo l’emulsione agrumata.
Impiattare profumando con una grattugiata di scorza di lime, una di bottarga e terminare con un filo di olio evo a crudo.
Se fa piacere, è possibile aggiungere pezzi di arancia con scorza caramellata, per dare un tocco di consistenza e intensificare il connubio tra dolce, sapido e salato.
Questo piatto è godereccio per i sapori e i colori, ma soprattutto perché bisogna mangiare le vongole anche direttamente dalla propria conchiglia.
Il piatto va abbinato a vino bianco fermo da uve di Piombino Bianco, oppure a un Metodo Charmat da vitigno Glera.
Sedurre con il cibo – Le passioni nascoste (SECONDI PIATTI)
L’INSALATA GENTILE E GALANTE
Ingredienti:
– 1 petto di pollo
– 1 avocado
– 30 gr di uva passa
– 30 gr di pinoli
– 1 pezzetto di zenzero
– 5 stimmi di zafferano
– 8 semi di cardamomo
– 1 lime
– 40 g di ravanelli
– olio Evo q.b.
– aceto di mele q.b.
– sale q.b.
– pepe in grani q.b.
– pepe bianco in polvere q.b.
Preparazione:
Mettere a mollo l’uvetta nell’aceto per 24 ore. Si raccomanda di coprirla totalmente.
Cuocere il pollo in poca acqua bollente salata a cui sono stati aggiunti il cardamomo, gli stimmi di zafferano e alcuni grani di pepe.
Lasciare raffreddare il tutto, poi scolare il pollo, disossarlo e tagliarlo in modo da ottenere tanti pezzetti piccoli e regolari. Se i pezzi sono uniformi si avrà una macerazione uniforme.
Abbrustolire appena i pinoli in una padellina antiaderente; successivamente scolare e strizzare l’uvetta. Mescolare il tutto insieme al pollo.
Condire con poco olio evo, grattugiare lo zenzero, salare e disporre il tutto al centro di un piatto unico di portata.
Sbucciare gli avocado, tagliarli a pezzi regolari e disporli intorno al pollo.
Spremere il succo di lime, innaffiare il pollo e spolverare il piatto con una macinata di pepe bianco e i semi di avocado.
Tagliare i ravanelli a fette sottili e servirli in abbinamento al piatto, condendoli con sale e pochissimo olio evo.
In questa ricetta l’avocado si trasforma e diventa verdura. Interessante è il suo uso in piatti agrodolci. Questo frutto è simbolo dell’abbondanza e, per le sue dimensioni e forma, ricorda il ventre di una donna.
Il vino da abbinare con questo piatto è un bianco fermo da uve di Falanghina, oppure da uve di Vernaccia.
Sedurre con il cibo – Le tentazioni della gola (DOLCI)
Il CIBO DEGLI DEI GOLOSI
Ingredienti:
– 200 g di cioccolato fondente
– 200 g di panna fresca liquida
– 1 pizzico di peperoncino in polvere
– qualche fogliolina di mentuccia
– 100 g di mascarpone fresco
– 150 g di lamponi piccoli freschi
Preparazione:
Spezzare il cioccolato in piccoli pezzi e porlo in una ciotola di plastica.
Versare 125 ml di panna precedentemente portata a ebollizione.
Mescolare velocemente i due ingredienti, sciogliendo perfettamente il cioccolato.
Riporre il composto in frigorifero per 5–6 minuti.
Nel frattempo, far cuocere in una padella antiaderente la metà dei lamponi senza aggiungere liquidi. Rilasceranno il proprio succo. Aggiungere il peperoncino in polvere e fare raffreddare.
Intanto, montare il resto della panna a neve (se lo si desidera, è anche possibile aggiungere dello zucchero).
Togliere il composto di cioccolato dal frigo, montarlo con le fruste fino ad ottenere un composto spumoso, chiaro e completamente freddo.
A questo punto incorporare il resto della panna montata a neve con una spatola di legno (o un lecca pentole), facendo movimenti lenti dal basso verso l’alto, inglobando aria per ottenere la tipica consistenza a mousse.
Creare un primo strato nei bicchierini di servizio con il mascarpone, aggiungendone un secondo strato di lamponi cotti e, per finire, completando il tutto con la mousse di cioccolato utilizzando una sac-à-poche.
Guarnire con le foglioline di mentuccia e, ancora, un pizzico di peperoncino.
Si tratta di un dessert verticale, che gioca sui sapori e sui colori, con quel pizzico di piccante che rende tutto estremamente intrigante.
Il vino perfetto è un passito da uve a bacca nera tipo Lacrima passita, oppure da Sagrantino di Montefalco passito.