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Super Green Pass in bar e ristoranti. Le novità dal 10 gennaio 2022

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Super Green Pass in bar e ristoranti: in base alle nuove regole il Green Pass Rafforzato è necessario anche per chi consuma all’aperto o al banco.

 

Abbiamo seguito qui su Universofood tutte le evoluzioni normative riguardanti l’uso del Green Pass in bar e ristoranti, dalle prime regole scattate il 6 agosto 2021, che imponevano il Green Pass “base” (ottenibile con vaccinazione, guarigione o tampone negativo) soltanto per le consumazioni al tavolo al chiuso (non serviva il Green Pass per le consumazioni all’aperto o al bancone), fino alle nuove regole in vigore dal 6 dicembre del 2021, che hanno introdotto l’obbligo – per le consumazioni al tavolo al chiuso – del Super Green Pass o Green Pass Rafforzato, ottenibile soltanto con vaccino o guarigione avvenuti nei precedenti sei mesi, non con il tampone negativo.

Ma il rapido peggioramento del quadro pandemico ha portato poi a introdurre (dal 25 dicembre 2021) l’obbligo del Super Green Pass anche per le consumazioni al banco al chiuso, quindi anche per consumare il caffè al bancone del bar il mattino. Ora inoltre, a partire dal 10 gennaio 2022, è scattato l’obbligo del Super Green Pass anche per chi mangia o beve negli spazi all’aperto di bar e ristoranti (e anche all’interno degli alberghi). In pratica, ad oggi, è necessario essersi vaccinati da non oltre sei mesi o essere guariti dal Covid da non oltre sei mesi per poter andare al bar o al ristorante, tranne che per l’asporto: chi non ha il Super Green Pass può comunque entrare nei bar e nei ristoranti ma soltanto per acquistare bevande o cibi da consumare altrove.

Il Presidente di Fipe – Confcommercio Lino Stoppani ha accolto con favore anche questo ulteriore inasprimento delle regole, che ha lo scopo di evitare scenari peggiori (ovvero la chiusura dei locali):ben venga l’obbligo del Super green pass per entrare in bar e ristoranti, sia per la consumazione al banco che per quella al tavolo, al chiuso e all’aperto, se serve a evitare nuove chiusure dei locali. L’alternativa a questi provvedimenti sarebbe stata la chiusura delle attività. Per cui, se evitano l’aggravamento della situazione e regole ancora più drastiche, li accogliamo, sperando che possano portare dei risultati nel lungo termine“.

Ma quanto costano ai baristi e ristoratori queste nuove regole? Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe – Confcommercio, ha spiegato: “noi di Fipe vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e allora pensiamo che comunque da oggi abbiamo sempre 46,5 milioni di italiani muniti di green pass e che quindi potranno consumare nei nostri locali e che quindi potremo restare aperti e lavorare. Oggi considerando la fascia di età tra i 20 e i 69 anni ci sono in Italia 5,3 milioni di persone che non possono consumare in bar e ristoranti, né all’interno né all’aperto. Considerando per queste persone la frequenza di consumo che si applica normalmente, possiamo dire che c’è una potenziale mancata domanda di 28-30 milioni di euro al giorno: 3 milioni per la colazione del mattino, 11 milioni per il pranzo al lavoro (panino, piatto caldo, ecc.), e circa 14 milioni per la cena della sera. Quindi abbiamo in pratica per bar e ristoranti una perdita potenziale di incassi di 28-30 milioni di euro al giorno“.

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