Prezzo minimo per gli alcolici: per combattere il problema dell’alcolismo il governo irlandese ha introdotto – a partire dal 4 gennaio 2022 – un prezzo minimo per tutte le bevande alcoliche.
Il prezzo minimo è stato fissato a 10 centesimi per ogni grammo di alcol, il che significa – per fare alcuni esempi concreti – che una bottiglia di vino con il 12,5% di alcol non potrà essere venduta a meno di 7,40 euro, una lattina di birra (4,3%) dovrà essere venduta almeno a 1,70 euro, una bottiglia di liquore, gin o vodka (40% di gradazione) a 20,70 euro, e una bottiglia di whisky da 700 ml ad almeno 22 euro. La legge – che si applica per il momento a supermercati e negozi e non a ristoranti e bar – rende l’Irlanda uno dei primi Paesi a introdurre un prezzo minimo per gli alcolici, decisione già presa nel 2018 dalla Scozia, che ha registrato – nell’anno successivo all’entrata in vigore del prezzo minimo – una flessione del 7,6% nelle vendite di alcolici.
Il ministro della Salute irlandese Stephen Donnelly ha spiegato il provvedimento in questi termini: “questa misura è progettata per ridurre malattie gravi e decessi dovuti al consumo di alcol e per ridurre la pressione sui nostri servizi sanitari. Ha funzionato in Scozia e non vedo l’ora che funzioni qui“. L’obiettivo dunque è di scoraggiare il consumo di bevande alcoliche soprattutto tra i giovanissimi, che acquistano alcolici a basso prezzo in supermercati e negozi, in un contesto – quello irlandese – nel quale il problema dell’alcolismo è difficile da risolvere, e che ha visto l’Irlanda – nel 2020 – figurare al settimo posto nel mondo per abuso di alcolici (dopo Australia, Danimarca e Finlandia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada).