Come interpretare il lavoro di siti e agenzie che promettono di migliorare il posizionamento di un ristorante o di un hotel su Tripadvisor? È web marketing o sono truffe?
Qui su Universofood ci siamo occupati più volte del fenomeno delle false recensioni su Tripadvisor: le prime denunce e le prime agenzie per la vendita di pacchetti di recensioni, casi eclatanti come quello del ristorante inesistente in Inghilterra, dell’hotel chiuso da sette anni e del ristorante inventato di Moniga del Garda, il tentativo di alcuni ristoratori di uscire dal sito, di denunciare utenti del sito o di intraprendere una battaglia legale contro Tripadvisor, la campagna #NoTripadvisor e la multa di 500.000 euro comminata dall’Antitrust al colosso del web ma poi annullata dal Tar del Lazio.
Il problema resta aperto. Di recente Tripadvisor ha preso ufficialmente le distanze dalle società che promettono di migliorare il posizionamento su Tripadvisor in questi termini: “Individui o aziende note come società di ottimizzazione, che dichiarano falsamente di poter manipolare le classifiche di Tripadvisor postando recensioni positive e rimuovendo recensioni negative, adottano pratiche estremamente contrarie all’etica, spesso illegali e completamente opposte a tutto ciò che rappresenta TripAdvisor“. Ma agenzie e siti che vendono “pacchetti di recensioni” continuano ad esserci e a diffondersi, e non sembra particolarmente efficace l’azione di contrasto promessa più volte da Tripadvisor.
È sempre una truffa o in alcuni casi è semplicemente web marketing? Molto spesso è evidentemente una frode e un raggiro, come nel caso segnalato da Striscia la Notizia – di cui abbiamo parlato lo scorso anno qui su Universofood – in cui un pugliese scriveva ai titolari dei locali cercando di vendere pacchetti di recensioni positive ma anche false recensioni negative per rovinare l’immagine di ristoranti o alberghi concorrenti, con un prezzo più alto per le false recensioni negative perché “la recensione positiva passa tranquillamente, non viene controllata per niente, quella negativa è un rischio maggiore”.
In altri casi però il lavoro di ottimizzazione su Tripadvisor viene presentato da chi lo fa – almeno sul piano formale – come normale web marketing (sul quale resta possibile e forse plausibile – ovviamente – fare comunque ipotesi “maliziose”…). È il caso per esempio del sito recensionitrip.it, che promette un aumento delle recensioni positive su Tripadvisor con tre opzioni: Gold (15 “recensioni garantite previste” in 30 giorni a 315 euro), Silver (10 “recensioni garantite previste” in 30 giorni a 220 euro) e Bronze (5 “recensioni garantite previste” in 30 giorni a 125 euro). Nella sezione FAQ del sito si precisa però che si tratta di una semplice operazione di supporto marketing, che cerca di ottenere più recensioni positive migliorando la scheda Tripadvisor del locale (descrizioni, slogan, foto, eventuali video) e migliorando l’immagine del locale anche con migliori accorgimenti nell’interazione con i recensori (per esempio rispondendo sempre con pertinenza e gentilezza alle recensioni negative). Si precisa che “le recensioni inviate sono scritte spontaneamente dagli utenti” e che “non scriviamo direttamente recensioni Tripadvisor”, e si promette un rimborso totale o parziale se non vengono raggiunte nelle tempistiche indicate le recensioni “garantite previste” (per cui – per esempio – se un ristorante acquista il pacchetto Silver di 10 recensioni in 30 giorni a 220 euro, se dopo 30 giorni dall’attivazione del servizio le recensioni sono zero arriva un rimborso integrale della cifra spesa, se sono otto arriva un rimborso del 20% della cifra spesa, ecc.).