Consumi di vino in Italia: sono 30 milioni gli italiani consumatori di vino, ma si beve meno che in passato e cala il consumo quotidiano.
La nuova indagine di Uiv – Unione italiana vini, pubblicata a giugno 2022 e aggiornata rispetto agli ultimi dati Istat 2021, fotografa l’evoluzione delle abitudini degli italiani in un settore – quello del vino Made in Italy – che genera un fatturato di 14,5 miliardi di euro l’anno, con un export di 7,1 miliardi. Più di un italiano su due (30 milioni di italiani) è consumatore di vino, e precisamente il 55% della popolazione italiana adulta (il 66% tra i maschi e il 44% tra le femmine). Negli ultimi dieci anni (confronto tra il 2011 e il 2021) i consumatori di vino sono aumentati, con un incremento complessivo del 2,3%, percentuale che sale al +9% tra le donne. Per quanto riguarda le fasce di età, scende lievemente negli ultimi dieci anni la percentuale di consumatori di vino tra i 18 e i 34 anni (-2,9%), si registra una contrazione significativa nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni (-23%), mentre crescono i bevitori di vino tra i 55 e i 64 anni (+11,4%) e tra gli over 65 (+19,3%).
Diminuisce però la quantità di vino consumata, ovvero più persone bevono vino ma se ne beve meno: i consumatori quotidiani di vino nell’ultimo decennio, tra il 2011 e il 2021, passano da 14,9 milioni a 12,4 milioni (con un calo del 16,8%), e si riduce drasticamente (-31,3%) il novero di chi beve oltre mezzo litro di vino al giorno. Anche tra i giovani peraltro, cioè nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, i consumatori quotidiani risultano in calo, con una contrazione del 10%.
Per quanto concerne infine le abitudini riguardanti i consumi di vino in Italia nelle diverse regioni, al primo posto per quota di consumatori rispetto alla popolazione troviamo l’Umbria con il 62%, seguita dalle Marche (60%), da Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta (tutte e tre al 59%), e da Toscana e Piemonte (entrambe al 58%), mentre le regioni con meno bevitori di vino in rapporto alla popolazione sono la Sicilia (45%) e la Sardegna (48%).