Agriturismi: la pandemia ha danneggiato il comparto, sia nella produzione agricola che nei pernottamenti, che comunque hanno mostrato una maggiore tenuta rispetto al resto del settore turistico italiano e alla ristorazione.
In Italia ci sono oggi 25mila agriturismi, e le strutture agrituristiche coprono capillarmente tutto il territorio nazionale (il 44% degli agriturismi italiani sono nel Nord Italia, il 37% nel Centro Italia, il 19% al Sud). Nel 63% degli oltre 7mila e 400 comuni italiani c’è un agriturismo, e in Toscana e Umbria la percentuale sale al 97%. Strutture piccole e a gestione familiare, situate per il 31% in aree montane, gli agriturismi hanno dimostrato – negli anni dell’emergenza Covid (2020 – 2021) – una grande continuità, con pochissime chiusure di attività, ma ovviamente la pandemia ha avuto un peso, sia per quanto riguarda la produzione agricola sia dal punto di vista della ricezione turistica e dei pernottamenti.
Un anno fa avevamo visto qui su Universofood i dati, pubblicati a febbraio 2021, relativi all’andamento degli agriturismi nell’anno 2020, anno nel quale il comparto aveva perso 1,2 miliardi di euro rispetto al 2019, scendendo da 1,5 miliardi a 300 milioni. E nel 2021? I dati Ismea pubblicati a marzo 2022 segnalano una ripresa rispetto al 2021, con i fatturati complessivi del comparto che salgono a 800 milioni di euro, praticamente la metà rispetto al periodo pre-Covid ma in forte ripresa. E con un dato importante – legato, come abbiamo detto, alla gestione familiare e alle dimensioni ridotte delle imprese del comparto agrituristico, che producevano valore in media per 63mila euro nel 2019, scesi a circa 32mila euro nel 2021, ma che ora hanno la possibilità di ripartire in continuità, a differenza di quanto in parte avvenuto nel settore turistico e della ristorazione, dove il Covid ha causato molte chiusure di attività.