Agriturismi italiani: i dati pubblicati da Agriturist – Confagricoltura a febbraio 2021 segnalano un calo pesantissimo dei fatturati per gli agriturismi italiani, gravemente penalizzati dall’emergenza Covid.
Dopo il lockdown di marzo – aprile – maggio 2020, dopo una timida ripresa estiva e dopo un autunno – inverno segnato dalla seconda ondata del Covid e da nuovi divieti, il turismo in Italia ha subito un vero e proprio crollo. Non fanno eccezione gli agriturismi, secondo i dati di Agriturist, l’associazione leader di settore fondata da Confagricoltura.
Nel 2020, rispetto al 2019, il settore agrituristico in Italia ha perso nel complesso 1,2 miliardi di euro, con una riduzione percentuale dei fatturati che ha assunto, praticamente in ogni regione, una proporzione davvero preoccupante:
Sicilia: -90% per i fatturati degli agriturismi, nel 2020 rispetto al 2019
Calabria: -80%
Toscana:- 80%
Marche: -80%
Veneto: – 75%
Lazio: -70%
Emilia Romagna: -90% per le aziende agrituristiche collinari e montane; -35% per gli agriturismi vicini alle città
Abruzzo: -40%
Augusto Congionti, presidente di Agriturist, ha commentato in questi termini i dati: “la priorità ora è rimettere subito in moto il settore agrituristico. Adesso dobbiamo voltare pagina, puntando su un piano strutturale di ripresa e di rilancio, che tenga conto e promuova le peculiarità uniche della nostra offerta, in linea con la transizione verde. Questa lunghissima stagione del Covid, ad oggi, ha registrato oltre milleduecento milioni di danni, senza contare le perdite sulle vendite dirette di prodotti agricoli. In tutta la Penisola il crollo di business è arrivato anche al 100% per chi organizza eventi in agriturismo e nelle fattorie didattiche. Siamo ad una fase cruciale, occorre riuscire a dare fiato alle attività con indennizzi veloci e immediatamente fruibili, rateizzazioni, riduzione di oneri e semplificazione, ma contemporaneamente programmare azioni specifiche di comunicazione e di promozione dell’agriturismo italiano nel mondo“.