Pasta: i dati 2021 confermano l’incontrastata leadership mondiale italiana nella produzione di pastasciutta, un classico del Made in Italy che ha un successo crescente nel mondo.
I dati pubblicati dalla Coldiretti il 25 ottobre, in occasione del World Pasta Day 2021, confermano il primato italiano: il 25%, ovvero un quarto, della pasta consumata nel mondo è prodotto in Italia, in un contesto nel quale i consumi mondiali annui di pasta hanno superato i 16 milioni di tonnellate, con un incremento impressionante rispetto a dieci anni fa (nel 2011 erano 9 milioni di tonnellate), e per un valore globale alla produzione di oltre 20 miliardi di euro.
L’Italia ha raggiunto i 4 milioni di tonnellate annue di pastasciutta prodotta, per una filiera che conta su circa 120 grandi aziende e 10mila addetti, oltre naturalmente alle aziende agricole (sono quasi 200mila piccole imprese) che – a monte – producono e forniscono grano duro. Il 38% della pasta italiana è per il mercato interno, mentre il 62% è destinato all’export, per un totale di 2,9 miliardi a valore nelle esportazioni, in crescita del 7% rispetto ai numeri pre-Covid (confronto tra il 2021 e il 2019).
L’Italia è anche il Paese leader mondiale per i consumi pro capite di pastasciutta, con 23,5 chilogrammi a testa consumati nell’ultimo anno. Ma sono molto interessanti anche i numeri relativi alla Tunisia (17 chili di pastasciutta a testa consumati nel 2021), al Venezuela (15 kg), alla Grecia (12 kg), al Cile (9,4 kg), agli Stati Uniti (8,8 kg), all’Argentina (8,7 kg) e alla Turchia (8,7 kg). La passione per la pasta, dunque, oggi non ha confini e si sta diffondendo in tutto il mondo.