Mercato italiano della birra: il nuovo Report di Assobirra segnala per l’ultimo anno una importante ripresa della produzione, dell’export e dei consumi.
Il nuovo Annual Report di Assobirra (Annual Report 2021, pubblicato il 7 luglio 2022 e relativo all’anno 2021) fotografa un quadro di relativa ripresa, dopo le grandi difficoltà attraversate nel 2020 a causa della pandemia, con numeri paragonabili, e in parte superiori, allo stesso 2019, nonostante le criticità affrontate anche nel 2021 per via del Covid.
Nel 2021, infatti, la produzione di birra in Italia è stata pari a 17,6 milioni di ettolitri, in netta crescita rispetto al 2020 (quando erano stati prodotti 15,8 milioni di ettolitri di birra) ma in lieve crescita anche rispetto al 2019 (17,3 milioni di ettolitri). E anche per quanto riguarda l’export, che nel 2021 tocca in volume quota 3,8 milioni di ettolitri, l’incremento è sia sul 2020 (3,3 milioni) sia sul 2019 (3,5 milioni), con numeri importanti nel Regno Unito (Paese nel quale è stato venduto il 46,9% delle birre italiane esportate nel 2021), negli Stati Uniti (8,6%) e in Australia (6,4%). Mentre per quanto concerne i consumi di birra sul mercato interno italiano, i 20,8 milioni di ettolitri raggiunti nel 2021 sono ancora un dato inferiore rispetto ai consumi del 2019 ma segnano un’importante crescita in paragone al 2020 (18,9 milioni di ettolitri).
Il mercato italiano della birra sta dunque tornando a crescere, anche se ora deve fronteggiare le difficoltà legate all’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti, all’interno del complesso quadro geopolitico internazionale attuale. A questo proposito il Presidente di Assobirra Alfredo Pratolongo ha spiegato: “la fotografia del 2021 della birra in Italia può essere vista come un bicchiere mezzo pieno che racchiude fatti, opinioni e numeri di un comparto che può, ma soprattutto vuole, crescere, nonostante la complessità e l’incertezza. Anche nel 2022 il mercato sembra in ripresa sul fronte dei volumi. La realtà effettiva, però, è un po’ più complessa. L’attuale tempesta dei costi non sembra essere episodica e può generare effetti inflattivi, perdite di competitività, compromettere la ripresa e fermare gli investimenti da parte dei birrifici, nella distribuzione e nei canali di vendita, cioè lungo tutta la filiera brassicola. In ambito agricolo, da tempo il comparto birrario sta investendo per aumentare la quota di orzo prodotto in Italia con l’obiettivo di portarla dall’attuale 40% al 60%. Tuttavia, è un percorso che richiede tempo e che rischia di venire rallentato dalla situazione attuale”.