Campari: la multinazionale italiana leader nel mondo del beverage cresce nell’ultimo anno sia per quanto riguarda le vendite (+22,6%) sia dal punto di vista degli utili (+52,4%).
Il Gruppo Campari, multinazionale con sede centrale operativa negli storici uffici di Sesto san Giovanni e sede legale in Olanda, ha oggi la proprietà di oltre 50 brand. I numeri pubblicati da Campari Group il 23 febbraio 2022, numeri relativi all’anno 2021, segnalano una crescita dopo le difficoltà legate alla pandemia. Nel 2020 il Gruppo aveva mostrato una relativa tenuta di fronte al Covid, perdendo comunque – rispetto al 2019 – il 3,8% nelle vendite nette (ferme a quota 1 miliardo e 772 milioni di euro) e il 24,4% nell’utile netto rettificato (a quota 202,1 milioni). Ora è arrivata la ripresa, con un 2021 che mette a segno – rispetto al 2020 – un +22,6% nelle vendite nette, che hanno raggiunto la cifra di 2 miliardi e 172 milioni, e un +52,4% negli utili,
Il CEO del Gruppo Campari, Bob Kunze-Concewitz, ha commentato in questi termini i dati: “il 2021 è stato un anno di grande successo in cui abbiamo conseguito una performance molto sostenuta in tutti i principali indicatori di vendite e profittabilità. Le ragioni di questa performance sono ascrivibili allo slancio molto positivo dei brand, sostenuto dall’aumento e dalla penetrazione dei consumi anche rispetto al 2019, anno non impattato dalla pandemia. I trend positivi sono proseguiti nel quarto trimestre, nonostante le conseguenze avverse della quarta ondata della pandemia verso la fine dell’anno. Guardando al 2022, rimaniamo molto fiduciosi rispetto alla dinamica positiva del business e dei nostri principali brand che, facendo leva sulle nuove abitudini di consumo sia sul canale on-premise che in quello off-premise, accelerano nel reclutamento di nuovi consumatori. Quale organizzazione focalizzata sul lungo termine, confermiamo il nostro impegno a mantenere investimenti sostenuti in brand-building e nel potenziamento delle nostre strutture, per essere nella posizione migliore per beneficiare appieno del graduale venir meno delle sfide indotte dalla pandemia“.