Prosciutto San Daniele: è stato approvato il nuovo piano di regolazione dell’offerta per il triennio 2021 – 2022 – 2023, con i limiti massimi di produzione annua consentiti.
Classico prosciutto crudo stagionato, prodotto nell’omonimo comune friulano, in provincia di Udine, il San Daniele a livello italiano è tutelato come prodotto tipico fin dal 1970 (Legge n. 507 del 4 luglio), ed è riconosciuto a livello europeo come prodotto DOP. Molto conosciuto in tutto il mondo, il Prosciutto San Daniele ha una forte presenza sui mercati europei (in particolare in Inghilterra, Francia e Germania), ed è molto apprezzato anche al di fuori dell’Europa: il 45% dell’export è sui mercati extra-Ue, in particolare in Usa, Canada, Australia e Giappone, e gli accordi Ceta con il Canada e Jefta con il Giappone hanno favorito un trend in crescita.
La filiera del Prosciutto San Daniele comprende oggi 3.641 allevamenti, 47 macelli e 31 stabilimenti produttivi. Per tutelare i valori, e in particolare le quotazioni dei prosciutti, dei suini e delle cosce, viene stabilito – per legge – un limite massimo di produzione. Il nuovo piano di regolazione dell’offerta, valido per gli anni 2021, 2022 e 2023, fissa il limite di produzione del Prosciutto San Daniele DOP a 2,8 milioni di prosciutti all’anno, così come come indicato dall’Assemblea dei produttori e approvato e ratificato dal Mipaaf con Decreto del 22 dicembre 2020.