Export vini 2017: il primo trimestre dell’anno segna per i vini Made in Italy un andamento poco brillante sul fronte delle esportazioni.
I dati dell’Osservatorio del vino di Uiv – Unione Italiana Vini, pubblicati a maggio 2017 e relativi al primo trimestre dell’anno, segnalano un trend di sostanziale stagnazione per i nostri vini nel mondo. Sul fronte dei vini in bottiglia c’è complessivamente un lieve aumento nelle quantità esportate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (primo trimestre 2016), con un +2% (7,6 milioni di ettolitri), ma in valore il saldo è zero (3,7 miliardi di dollari), mentre nel primo trimestre 2016 c’era stata una crescita del 6% rispetto ai primi tre mesi del 2015.
A preoccupare sono in particolari i dati relativi ad alcuni tra i più importanti mercati di sbocco: in Germania i vini italiani in bottiglia (confronto tra il primo trimestre del 2017 e il primo trimestre del 2016) segnano un -16%, in Gran Bretagna addirittura -20%, in Cina -4% in valore (ma +6% in volume). Sono invece positivi i segnali che arrivano dalla Russia (+50% in valore e in volume), dagli Stati Uniti (+4% a valore, +3% a volume), e dal Canada (miglior primo trimestre dal 2012 per i vini italiani). E per quanto riguarda il comparto degli spumanti, la crescita c’è ma con percentuali inferiori (+5%) rispetto al trend degli scorsi anni.
Questo il commento di Antonio Rallo, presidente di Uiv – Unione Italiana Vini: “il bilancio degli scambi mondiali nel primo trimestre 2017 presenta dinamiche piuttosto incerte, confermando anche per il vino italiano un andamento poco brillante. I dati confermano l’urgenza di rimettere in moto gli investimenti promozionali delle imprese attivati dalla misura OCM vino e quelli già posti in essere da ICE, per sviluppare attività mirate in quei Paesi chiave per le nostre imprese, quali oggi gli Usa e nel prossimo futuro la Cina. Tra le note positive dell’export di questo primo trimestre va segnalata finalmente la performance della Russia“.