Sono state diffuse da Assoenologi le prime stime sulla vendemmia 2015. La produzione dovrebbe assestarsi tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto, con una crescita del 10% rispetto al 2014.
Le previsioni di Assoenologi vengono diffuse ogni anno all’inizio della vendemmia, quando è stata completata non più del 5-10% della produzione (quest’anno sono state pubblicate il 29 agosto). Sono però una fonte molto attendibile e generalmente non si discostano se non di poco dalle rilevazioni definitive dell’Istat. Secondo Assoenologi la produzione 2015 dovrebbe raggiungere una cifra tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri, frutto di una produzione di uva che dovrebbe oscillare tra i 63 e i 65 milioni di quintali. Rispetto alla vendemmia 2014 – che era stata, insieme alla vendemmia 2012, una delle peggiori vendemmie di sempre, con 42,1 milioni di ettolitri e un calo del 15% rispetto al 2013 – nella vendemmia 2015 dovrebbe esserci una crescita intorno al 10%. Se il confronto lo facciamo con la media dell’ultimo quinquennio (2010-2014) l’aumento di produzione nella vendemmia 2015 dovrebbe essere più o meno del 5%.
Quattro regioni italiane – Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia – dovrebbero produrre nel 2015 28 milioni di ettolitri di vino e mosto, rappresentando dunque oltre il 60% dell’intera produzione vinicola nazionale. La regione che produce più vino è il Veneto, con circa 9,1 milioni di ettolitri. Nel confronto con la vendemmia 2014 tutte le regioni italiane risultano in crescita tranne la Toscana, con un -5%, e la Lombardia e la Sardegna, che rimangono stabili. Piemonte, Veneto, Friuli, Marche e Sicilia segnano un +10% nella vendemmia 2015 rispetto alla vendemmia 2014, con una crescita dunque in linea con il dato medio nazionale. In Emilia Romagna e Abruzzo c’è un aumento della produzione rispetto al 2014, ma soltanto del 5%, mentre la crescita è più pronunciata in Trentino Alto Adige (+15%), Lazio e Umbria (+15%), Campania (+20%) e Puglia (+25%).