Prezzi alimentari: nel secondo semestre del 2022 la guerra della Russia in Ucraina e la difficile situazione geopolitica internazionale stanno determinando importanti aumenti dei prezzi alimentari.
La guerra, gli aumenti nei costi di produzione, i rincari per gas, gasolio (+129%), energia, imballaggi, mangimi (+90%), carburanti, concimi (170%) e fertilizzanti stanno mettendo a dura prova il settore agroalimentare italiano, già condizionato negativamente anche dall’emergenza siccità. Abbiamo parlato di recente qui su Unversofood dei rincari che stanno riguardando i costi di produzione nel comparto ortofrutticolo. Ma il problema è generale, e riguarda l’intero settore food & beverage italiano, con ricadute pesanti per le aziende e – a valle – per i consumatori, che devono fare i conti con un aumento significativo dei prezzi.
I dati pubblicati dalla Coldiretti a maggio 2022 (elaborazioni Coldiretti su dati Istat) segnalano un quadro di generalizzato aumento dei prezzi alimentari – nel confronto tra l’aprile del 2022 e l’aprile del 2021 – con una percentuale media di incremento dei prezzi del 6,4%, e con numeri particolarmente allarmanti per gli oli di semi (+64% nei prezzi degli oli di semi di girasole, dato che l’Ucraina è uno dei maggiori produttori), per la farina (+17%, dati gli aumenti internazionali dei prezzi del grano), per il burro (+15,7%, a causa della scarsa disponibilità di mais per l’alimentazione delle mucche), per la pasta (+14%), per la carne di pollo (+12%), per la verdura fresca (+12%), per i frutti di mare (+10%), per i gelati (+10%), per le uova (+9%), per il pane (+8%).