Coppa di Parma Igp: i dati sulla produzione e i fatturati relativi all’ultimo anno segnalano una lieve crescita, con grandi potenzialità ancora inespresse sul fronte dell’export.
La Coppa di Parma è un classico salume italiano, tutelato in sede Ue come Igp (Indicazione geografica protetta) e prodotto in Emilia Romagna e in Lombardia (precisamente nelle province di Parma, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Pavia, e nei comuni della fascia del Po appartenenti alle province di Lodi, Milano e Cremona).
Il Consorzio, che rappresenta oggi 21 aziende e 550 lavoratori, ha pubblicato ad aprile 2022 i dati relativi all’anno 2021, dati che fotografano una situazione positiva, in lieve crescita rispetto al 2020. Nel 2021, infatti, la produzione ha raggiunto quota 1,85 milioni di kg, in aumento del 2,7% rispetto al 2020, e il fatturato al consumo è passato dai 68 milioni di euro del 2020 ai 70 milioni del 2021, con un incremento dunque del 2,9% nell’ultimo anno.
Il canale principale di vendita è rappresentato dalla Gdo (supermercati, ipermercati, ecc.), con una quota pari al 70% del turnover del comparto, e con una crescita per le vaschette di coppa pre-affettata (la cui incidenza sul totale delle vendite di coppa di Parma nella grande distribuzione sale dal 25 al 30%), mentre il canale ho.re.ca. (bar, ristoranti, alberghi, ecc.), anche se in ripresa nel secondo semestre del 2021, è stato ovviamente penalizzato dalla pandemia e dalle conseguenti normative anti-Covid.
E L’export? Le esportazioni di Coppa di Parma Igp hanno un’incidenza sul turnover del comparto intorno all’8%, con grandi potenzialità di espansione e di crescita. Ad oggi i mercati più importanti per l’export della Coppa di Parma Igp sono il Canada (che è il maggior importatore, con una quota del 38,6%), la Gran Bretagna (2,1%), l’area Ue (che copre il 55,6% delle esportazioni), e in particolare la Germania, la Francia e il Belgio. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, mercato potenzialmente importantissimo, si attende ancora il via libera delle autorità USA per la commercializzazione della Coppa di Parma.
Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, ha commentato i dati in questi termini: “la premessa doverosa è che anche il 2021, come il 2020, è stato un anno particolare, per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19: però il comparto della Coppa di Parma IGP ha dimostrato di saper reagire al mutato contesto in modo efficace. Possiamo essere soddisfatti perché, sia a volume che a valore, abbiamo chiuso il 2021 facendo registrare performance positive. Alcuni trend che avevamo osservato già nel 2020 si sono consolidati: mi riferisco, in particolare, alla crescita del segmento del pre-affettato e alla contrazione delle vendite al banco taglio. La prima ha compensato la difficoltà della seconda. Per quanto riguarda il 2022, sarà importante dare ulteriore impulso all’export. Sono convinto che i margini di crescita saranno significativi. In particolare, come confermano i dati relativi al Canada, il mercato nordamericano ha enormi potenzialità: per tutto il comparto sarebbe fondamentale ottenere il via libera alla commercializzazione della Coppa di Parma IGP negli Stati Uniti. Insieme con il Mipaaf, stiamo portando avanti un’attività di suasion, che speriamo possa presto dare i propri frutti“.