Contrassegni per i vini Docg e Doc: il Mipaaf ha cambiato le regole, introducendo nuove misure e semplificando il processo di acquisizione delle “fascette”.
E’ stato firmato il 27 febbraio 2020 dalla ministra Teresa Bellanova il decreto attuativo dell’art.48, comma 9, del Testo Unico del Vino. Con questo decreto vengono introdotte delle nuove norme per l’acquisizione, da parte delle aziende vinicole che producono vini a denominazione d’origine (Docg e Doc), dei contrassegni (chiamati anche “fascette”) recanti il sigillo della Repubblica italiana, che vengono apposte sulle bottiglie e che garantiscono al consumatore che il vino in questione è realmente una produzione di eccellenza italiana a marchio Docg o Doc. Le “fascette” vengono stampate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e hanno impresso un codice alfa-numerico di tracciabilità.
Le nuove regole relative ai contrassegni per i vini Docg e Doc sono, in sintesi, le seguenti:
– riduzione dei costi dei contrassegni (da un minimo del 12% fino a un massimo del 20%) rispetto a quelli attualmente sostenuti dagli operatori
– possibilità per le aziende di ritirare uno stock di contrassegni corrispondente al quantitativo di vino atto a divenire DO detenuto dall’imbottigliatore (il precedente decreto prevedeva la consegna di fascette solo in base al prodotto certificato), potendo in questo modo avere a disposizione più rapidamente le fascette necessarie
– introduzione di un nuovo formato di contrassegno di piccole dimensioni, per rispondere alle esigenze manifestate dalle aziende in relazione alla varietà dei formati delle bottiglie
– definizione delle disposizioni per l’attuazione del Sistema di controllo e tracciabilità telematico per i vini confezionati a D.O.C. e a I.G.T., ai sensi dell’articolo 48, comma 8, della legge.