Accordo 2019 tra Italia e Singapore: alcuni tra i più importanti prodotti dell’enogastronomia italiana a denominazione d’origine ottengono riconoscimento e tutela a Singapore.
Abbiamo visto qui su Universofood tutti i maggiori trattati internazionali degli ultimi anni nel loro impatto sull’export di cibi e bevande Made in Italy, dal Ceta con il Canada fino al recente accordo Jefta con il Giappone. Un nuovo trattato internazionale, molto importante per il settore, è quello che si inscrive nell’ambito del nuovo accordo commerciale tra Unione Europea e Singapore, per la cooperazione, la protezione degli investimenti e il libero scambio con quello che è ad oggi il principale partner economico dell’UE nel Sud-Est asiatico (gli scambi bilaterali di merci tra Unione Europea e Singapore superano i 53 miliardi di euro, e gli scambi di servizi 51 miliardi; oltre 10mila imprese europee hanno oggi una sede a Singapore e gli investimenti bilaterali hanno raggiunto i 344 miliardi di euro).
In questo contesto, e a partire dal nuovo trattato tra Unione Europea e Singapore, l’Italia ha raggiunto a luglio 2019 un importante accordo con Singapore per la tutela e la protezione – da parte della locali autorità competenti (Intellectual Property Office of Singapore – Ipos) – di alcuni importanti prodotti agroalimentari italiani a denominazione d’origine (Dop, Igp, Doc, Docg), che verranno da ora in poi valorizzati e “difesi” contro l’Italian Sounding e contro falsi e imitazioni di ogni genere. Al momento i prodotti che hanno ottenuto la registrazione presso l’Ipos e sono dunque da ora in poi riconosciuti come prodotti a denominazione d’origine e tutelati a Singapore sono: Aceto balsamico di Modena, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Arancia Rossa di Sicilia, Mele dell’Alto Adige, Grappa, Chianti, Franciacorta, Prosecco.
Il ministro Gian Marco Centinaio ha commentato in questi termini l’accordo 2019 tra Italia e Singapore: “si tratta di un risultato davvero significativo per l’intero sistema agroalimentare italiano. Un traguardo che ci permette di avere, in un Paese piccolo ma ricco, lo strumento giuridico necessario per poter difendere le nostre indicazioni geografiche contro imitazioni che danneggiano non soltanto i produttori italiani ma anche i consumatori locali, sulle cui tavole rischiano di giungere prodotti spacciati per italiani ma che nulla hanno in realtà a che vedere con gli elevati standard qualitativi e i sistemi ineccepibili di controllo delle nostre filiere. Questo accordo si aggiunge all’ottimo lavoro che stiamo facendo per combattere e sradicare ovunque nel mondo il fenomeno dell’abuso delle indicazioni geografiche italiane e la contraffazione dell’agroalimentare di qualità del nostro Paese, a difesa internazionale delle nostre rinomate e prestigiose Igp, Dop, Doc e Docg“.