Pasta consumi raddoppiati: negli ultimi vent’anni la produzione mondiale di pasta è raddoppiata e sono in continua crescita le opportunità per le aziende italiane sul fronte dell’export. I dati sono stati diffusi a ottobre 2018 da Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e Ipo (International Pasta Organisation), organizzazioni che promuovono ogni anno il World Pasta Day, la “Giornata mondiale della pasta”, che è arrivata alla ventesima edizione e che per il 2018 è stata fissata nella giornata di giovedì 25 ottobre a Dubai, città con 16mila ristoranti, nella quale 9 abitanti su 10 sono stranieri e la cucina preferita è quella italiana. Secondo i dati pubblicati da Aidepi e Ipo, nel 2018 la produzione mondiale di pasta ha raggiunto i 15 milioni di tonnellate, con una crescita del 3% rispetto al 2017. Ma è facendo il confronto rispetto a vent’anni fa che il fenomeno della crescente diffusione della pasta nel mondo assume dimensioni importanti: nel 1998 la produzione mondiale di pasta si fermava a circa 9 tonnellate, cioè poco più della metà rispetto ad oggi. Negli ultimi vent’anni la produzione di pasta nel mondo è quasi raddoppiata, e le opportunità per le aziende italiane del settore sono sempre più rilevanti.
Ad oggi il 25% circa della pasta consumata nel mondo è Made in Italy, ovvero è prodotta da un pastificio italiano. La quota export della pasta prodotta in Italia, rispetto a vent’anni fa, è quasi triplicata, passando dalle 740mila tonnellate del 1998 agli oltre 2 milioni di tonnellate del 2018, cifra che corrisponde a poco più della metà della produzione totale. Rispetto a vent’anni fa i Paesi destinatari per la pasta italiana sono aumentati numericamente del 34% e sono oggi quasi 200. I primi Paesi importatori di pasta italiana sono oggi la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, gli Stati Uniti e il Giappone, mentre i Paesi con le percentuali di incremento più significative (import di pasta italiana nel 2018 rispetto al 2017) sono la Russia (+76%), l’Olanda (+29%), l’Arabia Saudita (+27%) e l’Australia (+16%).
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