L’appuntamento è il 20 e 21 febbraio 2016 per la nuova edizione di Culinaria, il grande festival dell’alta cucina nel cuore di Roma. Tema di quest’anno: la cucina futurista.
La nuova edizione – la decima – del più importante evento italiano dedicato alla cucina d’avanguardia e organizzato da Francesco Maria Pesce e Fabrizio Darini, si tiene al Capitol Club di Roma (via Giuseppe Sacconi 29) sabato 20 febbraio dalle 13.00 all’una e trenta di notte e domenica 21 febbraio dalle 12.00 all’una di notte. Il prezzo del biglietto d’ingresso giornaliero è di dieci euro (gratuito per i ragazzi sotto i 13 anni). Per maggiori informazioni scrivere a info@culinaria.it o telefonare al numero 335 6009877 (oppure 328 0586536).
Tema di Culinaria 2016 è il Futurismo, a 85 anni dalla pubblicazione del “Manifesto della Cucina Futurista” di Filippo Tommaso Marinetti. Ispirandosi alla volontà dissacratoria e innovativa di Marinetti, alcuni tra i massimi chef del mondo illustreranno – ciascuno in 45 minuti, sul palco e con l’aiuto di tre maxischermi – la propria idea di cucina e le proprie sortite nei territori più avanzati delle nuove frontiere gastronomiche. Questi gli chef d’avanguardia protagonisti di Culinaria 2016 – il gotha della ristorazione italiana e internazionale: Massimo Bottura (Osteria Francescana di Modena, anche quest’anno il miglior ristorante italiano secondo tutte le grandi guide di settore), Leonardo Leuci, Giovanni Passerini, Chef Rubio, Yoji Tokuyoshi, Terry Giacomello, Atsushi Tanaka, Walter Musco, Riccardo Camanini, Vladimir Mukhin, Kotaro Noda, Anthony Genovese, Roy Caceres, Franco Pepe, Paolo Lopriore, Cristina Bowerman.
Oltre agli spettacoli di cucina con i grandi chef, a Culinaria 2016 c’è un’area “Quisimangia” (con la possibilità di degustare i piatti dei ristoratori più innovativi di Roma) e un’area “Quisibeve” (con la possibilità di degustare le migliori birre artigianali italiane, dei 18 migliori birrifici italiani), e nelle due serate sono in calendario concerti con Niki Nicolai e con Stefano Gamma accompagnato dal sax di Michael Rosen.