Lavoratori extracomunitari in agricoltura: quante sono in Italia le persone extracomunitarie che lavorano nel settore agricolo? Quanti nuovi arrivi sono previsti per il 2023?
Attualmente, secondo i dati Coldiretti, ci sono 358mila lavoratori, provenienti da 164 Paesi, che operano nelle attività agricole in Italia, ma secondo tutte le principali associazioni di categoria – a partire dalla Coldiretti stessa e da Confagricoltura – servirebbero altri 100mila addetti per le coltivazioni stagionali 2023. Il Decreto Flussi per il 2023 ha dato invece l’ok per l’ingresso in Italia di 82.705 lavoratori extracomunitari, oltre la metà dei quali (44mila contro i 42mila del 2022) in rappresentanza delle quote annue per il lavoro stagionale, nelle aziende agricole oltre che nel settore turistico. Si tratta di un numero complessivamente più alto di 13mila unità rispetto ai 69.700 lavoratori extracomunitari ammessi in Italia nell’anno 2022 (e nello specifico, per agricoltura e turismo, più alto di 2mila unità, da 42 a 44mila), ma il dato è comunque ancora molto distante – per difetto – dai 100mila nuovi lavoratori chiesti dalle associazioni degli imprenditori agricoli.
Oltre il 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore agricolo, nei campi e nelle stalle, è già oggi garantito da personale extracomunitario (dati Coldiretti), con Paesi di provenienza principali Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria, Mali, Albania, Macedonia, India e Pakistan. Tra le attività strategiche nelle quali è fondamentale l’apporto di lavoratori extra-Ue ci sono, per esempio, la raccolta delle mele in Trentino, la raccolta degli ortaggi e delle fragole in Veneto, la preparazione delle piantine di vite per i nuovi impianti in Friuli Venezia Giulia, le coltivazioni del tabacco e del pomodoro in Campania.