Asti Spumante: i dati relativi all’ultimo anno segnalano un incremento della produzione e un aumento delle vendite sia in Italia sia sul fronte dell’export.
I numeri pubblicati dal Consorzio a marzo 2023 e relativi all’anno 2022 fotografano un quadro positivo per l’Asti Spumante DOCG, che rappresenta oggi – tra gli spumanti dolci e aromatici italiani – il prodotto più conosciuto e apprezzato. Nel complesso la denominazione Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg ha chiuso il 2022 a quota 102,7 milioni di bottiglie da 0,75/litri prodotte, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021 e in crescita del 22% rispetto al periodo pre-Covid (2019).
L’Asti Spumante deriva dal vitigno Moscato Bianco coltivato in 51 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, con un Consorzio che rappresenta ben 1013 aziende e con una produzione che per il 90% viene esportata e soltanto per il 10% è venduta sul mercato interno italiano.
Le vendite di Asti Spumante nel 2022 – arrivate a quota 66 milioni di bottiglie – sono aumentate dell’11% sul mercato interno italiano (per un totale di 7,1 milioni di bottiglie vendute) e hanno messo a segno un +16,2% a valore nell’export (che ha raggiunto quota 168 milioni di euro) e un +8,3% a volume. Tra i mercati esteri a segnare un calo è soltanto la Germania (-47% nel 2022 rispetto al 2021), mentre i numeri sono risultati in forte crescita in Russia (+42%, per un totale di 18 milioni di bottiglie di Asti Spumante vendute nel 2022), nel Centro e Sud America (+70%), in Austria, in Polonia e in Ungheria.
Accanto alle ottime performance dell’Asti Spumante si registra però, dopo un 2021 da record, una flessione per il Moscato d’Asti, le cui vendite scendono del 14% nel 2022, fermandosi a quota 36 milioni di bottiglie vendute, con una contrazione del 16% sul mercato statunitense, che da solo assorbe quasi la metà delle vendite.