Culatello di Zibello: che giro d’affari ha, e a quanto ammonta la produzione del tipico salume Dop della Provincia di Parma?
Salume pregiato, caratteristico della Bassa Parmense e con origini storiche che risalgono al XIV secolo, il Culatello di Zibello è un prodotto tutelato dall’Unione Europea come Dop (Denominazione di origine protetta), inserito tra i grandi Presìdi Slow Food dell’Emilia Romagna, e prodotto esclusivamente in otto località della provincia di Parma (Zibello, Busseto, Polesine, Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa e Colorno).
I dati pubblicati dal Consorzio di Tutela a marzo 2023, dati relativi all’anno 2022, segnalano un quadro positivo per il Culatello di Zibello, prodotto di nicchia ma molto apprezzato sul mercato, con una produzione che nel 2022 ha raggiunto quota 102.591 salumi prodotti (in aumento del 5,87% rispetto al 2021), con un fatturato al consumo che è arrivato a 25,2 milioni di euro (in crescita del 6% rispetto al 2021), e con numeri sempre più interessanti per quanto riguarda il pre-affettato (che incide oggi sulle vendite per 10,8 milioni di euro, per un totale di 1,27 milioni di vaschette distribuite nel 2022, e con una produzione destinata all’affettamento di 40.171 salumi, equivalente al 41,5% della produzione annuale, in fortissima crescita rispetto a dieci anni fa, quando questa percentuale era del 5,6%).
Il Culatello di Zibello viene venduto per il 60% nel Normal Trade (cioè nei negozi di alimentari tradizionali, nei bar, nei chioschi e nei ristoranti), mentre per il restante 40% è venduto in ambito GDO (cioè nei supermercati). Il 75% delle vendite del 2022 è avvenuto sul mercato interno italiano, con una quota export che si è attestata dunque al 25%, con destinazioni prevalenti l’area Ue (specialmente Francia e Germania) e la Svizzera, ma con un export extra-europeo (soprattutto verso Nord America, Giappone e Regno Unito) che è in crescita e che rappresenta oggi il 12% delle esportazioni totali.