Export vinicolo: dopo un lieve calo nel 2020, anno andato comunque relativamente bene tenendo conto della pandemia, nel 2021 tornano a crescere le esportazioni di vini italiani.
I dati relativi all’export 2020, che abbiamo visto a marzo qui su Universofood, erano stati tutto sommato incoraggianti, con 6,285 miliardi di euro di vini esportati, per un totale di 20,8 milioni di ettolitri, con un calo soltanto del 2,3% in valore e del 2,4% in quantità rispetto al 2019 (i nostri principali competitor, la Francia e la Spagna, nel 2020 rispetto al 2019, hanno perso in valore il 10,8% e il 3,2%). Ora, nel 2021, i numeri per l’Italia tornano a crescere, e secondo le elaborazioni di Ismea e Uiv sui dati Istat i primi sette mesi del 2021 segnano – rispetto allo stesso periodo del 2020 – un +6% in quantità e un +15% a valore nell’export vinicolo, per un cifra di circa 4 miliardi di euro, e con numeri particolarmente interessanti per i vini Dop (+17% di export a valore) e soprattutto per gli spumanti (+27%).
Il trend di valorizzazione dei vini italiani sui mercati esteri, d’altronde, è un processo storico consolidato, che riguarda l’Italia e che non troviamo nei Paesi concorrenti. Negli ultimi venticinque anni (confronto tra il 1997 e il 2020) il valore medio all’export dei vini Made in Italy è salito da 1,3 a 3 euro al litro, con un incremento del 129%. Nello stesso periodo i vini francesi – che ancora oggi hanno un valore medio superiore a quelli italiani (4,2 euro al litro all’export) – hanno però subito una flessione del 15% nel valore vinicolo medio all’export, mentre per i vini spagnoli c’è stata una crescita ma soltanto del 17%, per un valore medio al litro che ad oggi resta fermo a soli 1,3 euro al litro.