Salone del Gusto 2020: lo storico appuntamento internazionale organizzato da Slow Food torna, a partire dall’8 ottobre, con una nuova e innovativa edizione.
L’emergenza Covid non ferma Terra Madre Salone del Gusto, la grande fiera biennale organizzata, a partire dal 1996, da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino. La nuova edizione, però, avrà un format rivoluzionario: da evento che si svolge per cinque giorni esclusivamente a Torino, con produttori agroalimentari di alta qualità in arrivo da tutto il mondo e focus e conferenze sulla sostenibilità e sul futuro del cibo, il Salone del Gusto diventa un evento diffuso e misto, anche se ovviamente manterrà calendarizzate importanti iniziative anche nella stessa sede centrale, che è Torino. Nelle giornate di giovedì 8, venerdì 9, sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 ottobre è in programma un ricco calendario di eventi, sia fisici che digitali, che andranno a coinvolgere in tutto il mondo la vasta e ramificata rete di Slow Food, che oggi può contare su oltre un milione di associati e attivisti. Inoltre, per i successivi sei mesi (fino ad aprile del 2021), la nuova edizione del Salone del Gusto proporrà ulteriori eventi che coinvolgeranno ben 160 nazioni nel mondo. Una prima parte del programma del nuovo Salone del Gusto 2020 sarà già svelata da Slow Food a breve, a metà luglio.
Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia, ha spiegato: “oggi più che mai è necessario lavorare per affermare nuovi paradigmi economici, ambientali e sociali più sostenibili. Trasformare la crisi alimentare innescata dal Covid-19 in opportunità per ripartire dalla terra, da un’agricoltura, ristorazione, turismo che generino benessere per il territorio e la collettività. Ancora una volta noi vogliamo farlo dando voce alle comunità che in questi mesi si sono mobilitate in tutto il mondo sostenendo i produttori di piccola scala, mantenendo vivi i sistemi alimentari locali e tutelando le persone più fragili. Terra Madre Salone del Gusto non è un evento fieristico che si può rimandare da un anno all’altro, è un momento di formazione, confronto e condivisione, in cui la rete di contadini, allevatori, pescatori, artigiani del cibo, cuochi, giovani, indigeni e migranti ritrova fiducia e coraggio, idee e soluzioni a problemi comuni. E se, nel rispetto delle norme sulla sicurezza dovute alla pandemia, i delegati non potranno venire a Terra Madre, noi porteremo Terra Madre in ogni angolo del mondo e con essa Torino e il Piemonte“.