Farnese Vini, importante realtà del settore vinicolo italiano, è stata ceduta alla società di investimento americana Platinum Equity, per una cifra pari a circa 175 milioni di euro.
Farnese è un’azienda fondata nel 1994 a Ortona, in Abruzzo, da un gruppo di imprenditori del settore guidati da Valentino Sciotti e Filippo Baccalaro. Cresciuta notevolmente negli anni successivi, l’azienda si è consolidata come grande winery boutique del centro-sud Italia, acquisendo la proprietà di diversi marchi vinicoli – piccoli ma di qualità – in sei regioni (Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia), e controllando e distribuendo dunque brand di nicchia ma in crescita come Fantini, Tenute Rossetti, Vesevo, Vigneti del Vulture, Vigneti del Salento, Zabù, Cantina Sava, Luccarelli, Gran Sasso Vini, Cantine Cellaro, Caldora e Terre Natuzzi. Farnese non possiede direttamente vigneti ma si approvvigiona di uve e di vini da oltre 200 piccoli fornitori e vinificatori del centro e del sud Italia.
Farnese Vini ha oggi (dati 2018) un fatturato di 76 milioni di euro, esporta in più di 80 Paesi nel mondo (con numeri importanti soprattutto in Germania, Svizzera, Canada, Olanda, Belgio e Giappone), genera il 97% dei ricavi al di fuori dei confini italiani e vende sia nel canale off-trade (supermercati, negozi, e-commerce) sia nell’on-trade (bar, caffè, ristoranti, enoteche, alberghi). I soci proprietari di Farnese (NB Renaissance Partners, la famiglia del co-fondatore Valentino Sciotti e altri azionisti di minoranza) hanno ora venduto il 100% delle quote – per una cifra di circa 175 milioni di euro (pari a dieci volte l’ebitda 2019) – alla società americana Platinum Equity, realtà che gestisce asset per 19 miliardi di dollari e che potrà dunque offrire a Farnese Vini risorse e opportunità per crescere ulteriormente sui mercati internazionali.