Verdure in Antartide: nell’orto Mtf – progetto finanziato dall’Unione Europea e a cui partecipa anche l’Italia – sono stati raccolti insalata, rucola, cetrioli e ravanelli.
L’orto – chiamato Mtf (Mobile Test Facility) – si trova all’interno della base di ricerca tedesca Neumayer Station III, è gestito dall’Agenzia Spaziale Tedesca (Dlr), è finanziato dall’Unione Europea e vede anche la partecipazione attiva del nostro Paese, con il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e con due società italiane: Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e Telespazio (Leonardo-Thales). Secondo quanto diffuso dall’Ansa in un comunicato stampa il 6 aprile 2018 nell’orto Mtf sono stati raccolti nei giorni scorsi 3,6 chilogrammi tra insalata e rucola, 18 cetrioli e 70 ravanelli, e il progetto prosegue. Le verdure sono cresciute senza terra e senza l’uso di pesticidi, con illuminazione a Led, con acqua arricchita di sali minerali e monitorando l’anidride carbonica nella stanza.
L’orto Mtf può avere in prospettiva un impatto positivo per la vita dei ricercatori che soggiornano in Antartide, ma ha soprattutto un’importanza legata alle ricerche scientifiche per l’alimentazione umana durante i viaggi spaziali. L’orto si trova infatti in un contesto estremo per isolamento e rigidità delle temperature, un contesto che simula le condizioni di una base lunare o di una base su Marte. Si sta cercando in sostanza di creare un orto analogo agli orti che dovranno esserci sia su Marte sia nella stazione spaziale e sui veicoli che porteranno l’uomo su Marte, se in futuro andranno a buon fine i tentativi di colonizzare Marte, un fronte su cui al momento stanno lavorando in molti, tra cui Elon Musk con Space X. Le verdure saranno fondamentali nei viaggi spaziali e su Marte sia perché non è possibile portare tutto il cibo dalla Terra (i viaggi dovrebbero durare diversi mesi, in spazi esigui), sia perché le verdure fresche sono ricche di sali minerali, vitamine e antiossidanti, e gli antiossidanti aiutano a neutralizzare i danni provocati dai radicali liberi, prodotti dall’organismo in condizioni di stress, di microgravità e anche per l’esposizione alle radiazioni.