È una sorta di blacklist alimentare quella diffusa dalla Coldiretti, con i dieci cibi che nell’ultimo anno hanno avuto il maggior numero di notifiche Efsa di irregolarità per la contaminazione da residui chimici e per l’utilizzo di additivi al di fuori delle norme di legge.
L’Efsa è l’agenzia dell’Unione Europea creata nel 2002 per la sicurezza alimentare. Ogni anno pubblica un Rapporto sui residui dei fitosanitari in Europa, in cui viene fatto il punto sulle irregolarità e sulle contaminazioni da sostanze chimiche nei prodotti alimentari venduti in area Ue. Sulla base del Rapporto relativo all’ultimo anno (Rapporto sul 2015, diffuso ad aprile 2016), la Coldiretti ha stilato una specie di top ten dei cibi peggiori.
Il luogo comune vuole che i cibi meno sicuri siano quelli di provenienza extracomunitaria, e in questo caso il luogo comune è pienamente confermato dalla realtà empirica: i dieci prodotti alimentari più contaminati da sostanze chimiche sono tutti di importazione, e arrivano in cinque casi dall’Africa, in quattro casi dall’Asia, e in un caso dal Sudamerica. Al primo posto ci sono i broccoli della Cina, che nel 2015 sono risultati irregolari addirittura per il 92% dei campionati esaminati dall’Efsa, prevalentemente per la presenza in eccesso di Acetamiprid, Chlorfenapyr, Carbendazim, Flusilazole e Pyridaben. Il “primato” cinese con stupisce affatto, dato che nel 2015 – su un totale di 2967 notifiche per irregolarità alimentare segnalate in Europa – ben 386 (pari al 15% circa) hanno riguardato prodotti di provenienza cinese. Al secondo posto – dopo i broccoli cinesi – c’è il prezzemolo vietnamita, risultato irregolare nel 78% dei campioni analizzati, per la presenza in eccesso di Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate e Flubendiamide. Al terzo posto della classifica c’è il basilico dell’India, irregolare nel 60% dei casi per la presenza di Carbendazim, sostanza vietata in Italia perché ritenuta cancerogena. A seguire con percentuali di irregolarità meno eclatanti ma comunque significative – ci sono cinque prodotti di provenienza africana (le melagrane dell’Egitto, la menta del Marocco, le fragole dell’Egitto, i piselli del Kenia, le arance dell’Egitto), un altro prodotto asiatico (il peperoncino della Thailandia), e un prodotto in arrivo dal Sudamerica (i meloni e i cocomeri della Repubblica Dominicana).
LA BLACK LIST DEI CIBI PIÙ CONTAMINATI
1) Broccoli Cina (92% di campioni irregolari)
2) Prezzemolo Vietnam (78%)
3) Basilico India (60%)
4) Melagrane Egitto (33%)
5) Peperoncino Thailandia (18%)
6) Menta Marocco (15%)
7) Meloni/Cocomeri Rep. Dominicana (14%)
8) Fragole Egitto (11%)
9) Piselli Kenia (10%)
10) Arance Egitto (5%)
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