Nel fenomeno dell’Italian Sounding è frequente il riferimento alla mafia e alla criminalità organizzata. Un trend forse “curioso” e folkloristico ma che per certi versi appare inquietante, e certamente non migliora l’immagine dell’Italia nel mondo.
L’Italian Sounding (che fa perdere al Made in Italy 60 miliardi all’anno) è la contraffazione dei prodotti alimentari italiani sui mercati esteri, ovvero la vendita di cibi e bevande con marchi e slogan che richiamano a un’italianità del prodotto, senza che il prodotto in questione abbia alcuna origine italiana. In genere lo spunto è dato dai grandi prodotti del Made in Italy (abbiamo dunque contraffazioni come il Parmesan, il Regianito, il Parma Salami, la Mortadela, gli Chapaghetti, il Provolone del Wisconsin, e molti altri).
Ma c’è anche un’altra tendenza che si sta diffondendo negli ultimi anni: il richiamo all’italianità attraverso immagini e nomi che si ispirano alla mafia. In occasione della mobilitazione di Catania in difesa del Made in Italy (il 10 marzo, quando la Ue ha esteso la quantità annua di olio tunisino esente da dazi), la Coldiretti in un comunicato stampa ha segnalato molti casi di “prodotti agroalimentari con nomi che richiamano gli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata più dolorose e odiose, che vengono sfruttate per fare business a danno dei veri prodotti agroalimentari Made in Italy”.
Vediamo – tra i tanti – alcuni esempi significativi:
Snack della Gran Bretagna con noccioline aromatizzate al peperonicno. Prodotto estremamente piccante, da utilizzare – così sta scritto in etichetta – “with caution”. Con lo stesso nome (“Chilli Mafia”) ci sono anche altre salse al peperoncino in commercio, facilmente reperibili sul web.
Salsa prodotta in Belgio dalla Good ‘n Food di Malines; serve a condire le patatine ed è a base di olio di colza, rosso d’uovo, aceto, senape, polvere di cipolla, zucchero e spezie varie.
Salsa prodotta in Belgio, a Diest, e commercializzata con il marchio The Smiling Cook. Contiene spinaci, cipolla, aglio, formaggio emmenthal, pepe rosso e aromi vari.
Commercializzato dalla Psc Start S.A. di Blagoevgrad (Bulgaria), ha in erichetta la scritta (nella nostra lingua) “Lo stile italiano”.
Misto di spezie prodotto e venduto in Germania.
Sugo rosso piccante (“rosso sangue”…) prodotto nel Missouri.
Vino californiano, della Napa Valley.
Sito che vende caramelle e dolci.
Sito che offre consigli e ricette, come quella degli “Spaghetti al Bolognese”
– La Mafia
Catena di ristoranti diffusa in Spagna, con murales alle pareti dei più celebri gangster, da Lucky Luciano a Al Capone. Ristoranti “Cosa Nostra” ci sono poi in Messico, nel Minnesota, in Macedonia, a Sharm El Sheik e a Phuket in Thailandia.
Questi sono solo alcuni esempi tra i tanti di un fenomeno – quello dell’Italian Sounding in chiave mafiosa – che è diffuso in tutto il mondo. Quanto ci sia da sorridere e quanto da preoccuparsi lo lasciamo al giudizio del lettore. Certamente anche in Sicilia – in particolare a Corleone – i tour operator giocano spesso con presunte atmosfere da epopea mafiosa per attirare i turisti, e anche in Sicilia si vendono cibi e bevande che tentano di sfruttare commercialmente il brand “mafia”, come l’Amaro Il Padrino di Corleone e il vino Il Padrino Terre Siciliane.