Il 13 novembre, sotto la sede dell’Antitrust a Roma, gli allevatori della Coldiretti hanno protestato contro lo strapotere della multinazionale francese Lactalis nel mercato lattiero-caseario italiano.
Abbiamo già parlato qui su Universofood del caso Lactalis. Multinazionale francese leader mondiale di settore con un fatturato di 16 miliardi, la Lactalis ha acquistato negli anni i più importanti marchi italiani (Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori, Latterie Friulane) e detiene oggi una quota complessiva nel mercato lattiero-caseario italiano del 23,4% in volume, controllando il 33% del latte a lunga conservazione, il 34% della mozzarella, il 37% dei formaggi freschi e addirittura il 49,8% della ricotta.
La conseguenza di questo strapotere è il crollo dei prezzi pagati agli allevatori per il latte. Gli allevatori italiani, che devono già fare i conti con la fine del sistema delle quote latte e con la questione del latte in polvere, si trovano anche a dover fronteggiare la posizione dominante di Lactalis, che ha tagliato i compensi agli allevatori italiani. Un allevatore italiano oggi produce un litro di latte a un costo medio che si colloca tra i 38 e i 41 centesimi, e lo vende poi sottocosto ai distributori a 41 centesimi. Una situazione insostenibile che secondo i dati diffusi dalla Coldiretti ha portato nell’ultimo anno alla chiusura di oltre mille stalle da latte in Italia, con la perdita di quasi quattromila posti di lavoro, in un contesto – quello italiano – in cui dal 2007 ad oggi ha chiuso una stalla su cinque. E le 35.000 imprese di allevamento ancora esistenti in Italia (il 55% delle quali si trova in zone montane o svantaggiate) non possono evidentemente proseguire a lungo se non aumentano i prezzi alla produzione.
Venerdì 13 novembre gli allevatori della Coldiretti hanno organizzato un flash mob a Roma per chiedere l’intervento dell’Antitrust contro lo strapotere di Lactalis, e per intervenire sul fronte dei prezzi pagati agli allevatori. Come è già avvenuto di recente altrove: l’Antitrust spagnola ha comminato multe per 88 milioni di euro alle industrie lattiero-casearie che sottopagavano gli allevatori, e in Francia l’Antitrust ha multato per 193 milioni undici industrie lattiero-casearie accusate di pratiche anticoncorrenziali, tra cui la stessa Lactalis.
In un comunicato stampa la Coldiretti ha spiegato la situazione in questi termini: “nel passaggio dalla stalla allo scaffale i prezzi del latte fresco moltiplicano fino a quattro e la differenza tra i prezzi pagati dal consumatore italiano e il prezzo riconosciuto agli allevatori è la più alta d’Europa. In altre parole in Italia l’industria e la distribuzione hanno i margini molto più elevati rispetto agli altri Paesi, dalla Francia alla Germania. E questo significa che all’interno della filiera ci sono margini da recuperare per garantire un giusto prezzo agli allevatori senza aumenti per i consumatori. Nel caso Lactalis embrano prevalere le ragioni di un patto scellerato per puntare sulla produzione straniera da rivendere ai consumatori italiani a prezzi maggiorati fino al 50 per cento rispetto a quelli di altri Paesi Europei. Il disegno è quello di far chiudere il maggior numero di stalle per dimezzare la produzione italiana e lucrare sull’ importazione di latte da Paesi con meno controlli e bassa qualità. La Coldiretti non permetterà che questo accada e alza il livello della mobilitazione per difendere le stalle, il lavoro, il territorio da coloro che non rispettano la legge e vogliono umiliare il Paese”.
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