Soltanto il 35% delle aziende vitivinicole italiane ha un canale di e-commerce, e l’Italia – secondo Paese produttore di vino al mondo dopo la Francia – è agli ultimi posti nella vendita dei vini online.
Sul tema della spesa alimentare on line abbiamo fatto il punto di recente qui su Universofood: ad oggi (elaborazioni Coldiretti su dati Censis) sono 8,1 milioni gli italiani che acquistano cibi e bevande su Internet, per un fatturato complessivo di 132 milioni di euro. Numeri dunque ancora deludenti ma che potenzialmente possono diventare sempre più rilevanti: quasi un terzo di chi compra prodotti alimentari on line ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni.
Il problema è quanto le aziende italiane del settore alimentare vogliono investire nella digitalizzazione e nell’e-commerce. Se nel caso dei ristoranti il web è da tempo una priorità (in termini diweb reputation), per chi vende direttamente cibi e bevande la strada delle digitalizzazione è ancora lunga. È emblematico a questo proposito il caso delle aziende vinicole: secondo gli ultimi dati Grs Ricerca e Strategia per Wine2wine 2015 soltanto il 35% delle imprese vitivinicole italiane vende online, e oltre la metà di chi lo fa (il 51%) porta avanti l’e-commerce esclusivamente attraverso il proprio sito web, mentre solo il 22% si appoggia a siti specializzati (i più importanti sono Svinando,Wineverse, Tannico, Vinix, Winetowine, Winezon), e soltanto il 27% opera già adesso su entrambi i fronti. Il 65% delle aziende vinicole italiane non ha alcun canale di vendita online. In Italia vengono prodotti 44,7 milioni di ettolitri di vino all’anno (dato 2014), per un giro d’affari di 14,6 miliardi di euro, ma la penetrazione del canale e-commerce (dati dell’Osservatorio eCommerce B2c) è pari allo 0,2%, mentre la media mondiale è all’1,8%. L’Italia è il secondo Paese produttore di vino al mondo (dietro la Francia) ma è fanalino di coda per la vendita dei vini on line.
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