L’agricoltura è da sempre uno dei settori più a rischio per quanto rigurada gli infortuni sul lavoro. È però anche il settore nel quale si è registrata la crescita maggiore in materia di sicurezza sul lavoro. Con un calo da record degli infortuni negli ultimi dieci anni (-38%). E con un trend che prosegue positivamente anche nel primo semestre del 2011.
Che l’agricoltura sia uno dei settori più esposti agli incidenti sul lavoro è certificato da un paio di dati.
I lavoratori agricoli subiscono un numero di infortuni sul lavoro non mortali che è 1,7 volte più alto rispetto alla media. E un numero di incidenti mortali che è 3 volte superiore alla media (fonte Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro). Pericoli spesso legati alla manutenzione e all’uso dei macchinari agricoli. Pericoli meccanici (intrappolamento, schiacciamento), pericoli elettrici (apparechiature difettose, recinti elettrificati guasti), pericoli termici (superfici o liquidi di esercizio molto caldi), pericoli biologici (cisterne, fossati, impianti contaminati da agenti biologici), pericoli chimici (uso di sostanze pericolose o di apparecchiature contenenti sostanze pericolose), pericoli di incendio o esplosione.
Tuttavia i dati Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) segnalano che nell’anno 2010 la maggiore riduzione degli infortuni sul lavoro si è registrata nelle campagne. E più in generale: gli infortuni in ambito agricolo si sono ridotti del 38% negli ultimi dieci anni (-30% per i morti sul lavoro). Ovvero: 50.121 infortuni agricoli nel 2010 (contro i 79.834 del 2001) e 115 morti nel 2010 (contro i 164 morti del 2001). E la riduzione prosegue nel primo semestre 2011 con un calo del 2,6% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (da 24.335 a 23.700).
Numeri che vengono così commentati dalla Coldiretti in un comunicato stampa: “il trend registrato conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato ma anche più sicuro, come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori. Un risultato che è frutto dell’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza, della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori”.
Tuttavia, aggiunge Coldiretti, “molto resta ancora da fare, e per questo è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto”. In effetti il dato 2011 degli infortuni sul lavoro in agricoltura segnala un calo degli incidenti del -2,6%. Un dato che è quindi inferiore a quello della media italiana, che si assesta in generale sul -4% degli infortuni sul lavoro e sul -0,7% di infortuni mortali. I dati relativi di industria (infortuni al -5,6%) e servizi (-3,2%) per il primo semestre 2011 sono migliori di quelli dell’agricoltura (per la lettura di tutti i dati 2011 si veda: http://www.inail.it/repository/ContentManagement/information/N1303619832/dati_provvisori_2011.pdf). Numeri che però devono ovviamente tener conto del trend degli ultimi anni, trend che segnala l’agricoltura italiana come il settore che ha registrato di gran lunga i maggiori progressi in termini di sicurezza sul lavoro.
(Luigi Torriani)