Di segno negativo il valore delle esportazioni regionali nel settore agroalimentare nel 2009 rispetto al 2008 (-15,5% per i prodotti agricoli allo stato naturale, e -4,9% per i prodotti agricoli trasformati).
Le cose però sono andate senz’altro meglio rispetto alla media nazionale dell’export complessivo (-21,4%). Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati dell’Istat.
Confagricoltura pone in evidenza in particolare come sia diminuito in maniera considerevole l’export dei prodotti agricoli dell’Italia meridionale e insulare (-24%) e nord-orientale (-17%).
La flessione è più contenuta nel Centro Italia (-8,4%) e soprattutto nell’Italia nord-occidentale (-2,1%), dove si registra invece un aumento delle esportazioni di prodotti agricoli di Lazio (+6,8%) e Liguria (+26.1%). Per quanto riguarda i prodotti agricoli trasformati il dato è di segno capovolto: è andata abbastanza bene per l’Italia meridionale e insulare (+1,2%), con le buone performance di Puglia, Campania e Basilicata e meno bene nel Nord Ovest (-7,8%), Centro (-6,%) e Nord Est (-4,2%).
La situazione di grave crisi economica e finanziaria che il 2009 ha vissuto non ha risparmiato il comparto agricolo già pesantemente colpito da aumenti dei costi e da prezzi all’origine sempre più in caduta libera. Anche se i risultati sono meno peggiori rispetto agli altri comparti e sembra ci siano le premesse per rilanciare l’export agricolo-alimentare come dimostrano i “più” che si registrano per alcune realtà regionali e, i dati di dicembre che mostrano una tendenza all’attenuarsi della marcata flessione dell’export che ha caratterizzato tutto l’anno.
Confagricoltura sollecita, nel quadro delle politiche commerciali e di sviluppo dell’export, una specifica attenzione al settore agricolo ed agroalimentare, con interventi che possano migliorarne la competitività a livello territoriale, ed esaltare la qualità e la tipicità.
Anche con un miglior coordinamento delle iniziative regionali.