Vendemmia 2023 in Italia: il calo rispetto al 2022 nel complesso è del 12%, con numeri stabili al Nord ma in flessione nei vigneti del Centro-Sud.
Le stime di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), presentate al Ministero dell’Agricoltura e diffuse il 12 settembre 2023, parlano nel complesso di una produzione vinicola italiana che nell’anno 2023 si attesta di poco sotto i 44 milioni di ettolitri, in diminuzione del 12% rispetto al 2022, quando la produzione di vino aveva raggiunto i 50 milioni di ettolitri.
Ma c’è una differenza sostanziale tra il Nord e il Sud Italia. Nelle regioni del Nord Italia la vendemmia è rimasta quantitativamente analoga rispetto ai numeri del 2022, con una stima per il 2023 che parla anzi di un lievissimo incremento (+0,8%), mentre il calo – nelle regioni del Centro-Sud – è intorno al 25% ed è legato sia al complesso andamento climatico, che ha alternato siccità, alluvioni e grandine, sia alla diffusione, nei vigneti dell’Italia meridionale, della Peronospora, malattia che ha colpito duramente le viti e che è stata favorita dal recente frangente eccessivamente piovoso (+70% le giornate di pioggia nei primi 8 mesi dell’anno 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022).
La storica rivalità con la Francia, Paese che anno dopo anno si alterna con l’Italia al vertice quantitativo della produzione vinicola mondiale, viene dunque vinta questa volta dai francesi, con una vendemmia 2023 che in Francia ha raggiunto i 45 milioni di ettolitri, in calo ma lievemente (-2%) rispetto al 2022.