Formaggi: sono incoraggianti i dati relativi all’export nel primo semestre del 2021, con una crescita del 12% nelle esportazioni dei formaggi Made in Italy.
I dati pubblicati da Assolatte (la maggiore associazione italiana di settore, alla quale aderiscono oltre 250 imprese, che rappresentano il 90% del fatturato lattiero-caseario italiano) segnalano, per il primo semestre del 2021, una crescita del 12% nelle esportazioni dei formaggi italiani, rispetto al primo semestre del 2020. I primi sei mesi del 2020, e i primi sei mesi del 2021, sono stati analogamente segnati dall’emergenza Covid, e quindi il dato è molto interessante, tenendo conto che ora – data la diffusione delle vaccinazioni – si prospetta per il secondo semestre del 2021 un deciso miglioramento del quadro complessivo rispetto al secondo semestre del 2020.
Il 2019 era stato un anno molto positivo per l’export di formaggi italiani, con esportazioni che avevano superato in valore i 3 miliardi di euro e in quantità le 450mila tonnellate, in crescita in valore dell’11,2% e in quantità del 6,3% rispetto al 2018. Poi è arrivata la pandemia, e il 2020 ha segnato una relativa battuta d’arresto, anche se con numeri comunque tutto sommato interessanti (-7,6% a valore nell’export dei formaggi stagionati, ma +3% per le esportazioni dei formaggi freschi). Teniamo conto, a questo proposito, che il 2020 (si vedano i dati Ismea) ha segnato nel complesso un calo del 9,7% nelle esportazioni nazionali italiane, ma una crescita dell’1,7% nell’export agroalimentare, dato ben lontano dal +7% che l’export food & beverage aveva registrato nel 2019 rispetto al 2018, ma comunque certamente positivo, tenendo conto della situazione. Anche le esportazioni dei formaggi, dunque, non hanno subito un vero e proprio crollo nel 2020, ma la crescita si è bloccata, e i numeri per quanto riguarda i formaggi stagionati (-7,6%) sono stati tutt’altro che buoni.
Ora, con il 2021, si riparte al meglio, e i dati pubblicati da Assolatte parlano per i formaggi italiani – come detto – di una crescita complessiva del 12% nell’export del primo semestre (rispetto al primo semestre del 2020), con percentuali di crescita molto importanti negli Stati Uniti (+27,3%), in Belgio (+20,8%), nei Paesi Bassi (+15,6%), e in Francia (+13,8%).