Acque minerali italiane: i dati sull’export, pubblicati a marzo 2021 e relativi all’anno 2020, segnalano un calo in valore di circa l’11% rispetto al 2019, dopo una crescita che durava da dieci anni.
Quello delle acque minerali è un settore importante del food & beverage italiano, e l’Italia è il Paese leader nell’export di acque minerali, con esportazioni che nel 2019 hanno superato in valore quota 560 milioni di euro e in quantità 1.521 milioni di litri. Tuttavia il 2020, anno segnato pesantemente dall’emergenza Coronavirus, ha segnato – secondo i dati pubblicati da Nomisma a marzo 2021 – una battuta d’arresto, con 502 milioni di euro di export (ovvero quasi l’11%, precisamente il 10,46% in meno rispetto al 2019) e 1.398 milioni di litri di acque minerali esportate (meno 9,12% rispetto al 2019). Il Covid ha dunque frenato una crescita – quella dell’export di acque minerali italiane – che proseguiva senza soluzione di continuità da dieci anni: dal 2010 al 2019 le esportazioni di acqua minerale Made in Italy sono aumentate del 101%.
Come detto l’Italia – pur esportando soltanto l’11% in volume e il 20% a valore del totale di acqua minerale che produce (destinando dunque la gran parte della produzione per il mercato interno) – è il Paese leader nell’export di acque minerali, con 502 milioni di euro esportati nel 2020, seguita – a grande distanza – dalla Francia, che nel 2020 ha esportato acqua minerale per un totale di 111 milioni di euro (in calo del 15% rispetto al 2019). Il primo mercato di destinazione per le acque minerali è rappresentato dagli Stati Uniti, Pese che nel 2020 ha importato ben 461 milioni di euro, con le acque Made in Italy che raggiungono una quota di mercato del 41%.
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