Export di liquori italiani negli Usa: la difficile situazione legata da una parte al Covid e dall’altra ai dazi introdotti dall’amministrazione Trump nell’ottobre del 2019 hanno determinato una pesante contrazione delle vendite di liquori italiani negli Stati Uniti.
Abbiamo parlato più volte qui su Universofood della guerra dei dazi tra Ue e Usa: nell’ottobre del 2019 Trump – in risposta agli aiuti dati dalla Ue ad Airbus – introduce dei dazi (tassazione doganale aumentata del 25%) sulla maggior parte dei prodotti food & beverage europei esportati negli Stati Uniti, ad eccezione della pasta, del prosciutto crudo, della mozzarella di bufala, dell’olio extravergine di oliva e dei vini e spumanti. Successivamente, nel gennaio del 2021, in risposta a nuovi dazi che la Ue ha a quel punto introdotto su prodotti Usa in Europa, gli Stati Uniti hanno introdotto degli ulteriori dazi, che sono andati questa volta a colpire i vini francesi e tedeschi, risparmiando però i vini Made in Italy, che continuano ad essere esentati dai dazi.
Non è così però per i liquori, che stanno subendo pesantemente l’azione congiunta della crisi determinata dalla pandemia e dei dazi (confermati il 12 febbraio 2021, deludendo per il momento chi sperava che con Biden le cose sarebbero da questo punto di vista cambiate). In questa situazione, secondo i dati pubblicati da Federvini a febbraio 2021, l’export di liquori italiani negli Usa è sceso del 40% nel 2020 rispetto al 2019, passando da oltre 163 milioni di euro a circa 98 milioni, dunque con una perdita che in valore è pari a 65 milioni di euro.