Sprechi alimentari: nell’anno terribile della pandemia, almeno da questo specifico punto di vista qualcosa di buono è successo, con una importante riduzione degli sprechi alimentari da parte degli italiani.
I dati Ipsos relativi agli sprechi alimentari segnalano, per il 2020, un calo pro capite degli sprechi di quasi il 12% (11,78%), percentuale che in quantità equivale a 3,6 kg in meno di cibi sprecati da ogni italiano nell’anno 2020 rispetto al 2019. In termini generali questo significa che nel 2020 sono state sprecate in Italia 222.125 tonnellate di cibo in meno, con un risparmio pro capite di 6 euro e un risparmio annuo complessivo, a livello nazionale, di 376 milioni di euro.
Nel 2020 ammontano a 5,2 milioni le tonnellate di prodotti alimentari finiti nella spazzatura, per un totale sprecato – in valore – di 9,7 miliardi di euro, con oltre 3,2 miliardi di euro di perdite lungo la filiera (campi agricoli, distribuzione, commercio) e 6 miliardi e 403 milioni di spreco alimentare domestico. Gli sprechi domestici costituiscono dunque i due terzi nel complesso degli sprechi alimentari, e sono una voce imprescindibile sulla quale agire per ridurre gli sprechi, una voce rispetto alla quale è sicuramente incoraggiante osservare una contrazione nel 2020. Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero e della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ha commentato in questi termini i dati Ipsos: “in casa e in cucina, reduci dai mesi di lockdown e distanziamento, gli italiani lanciano un’Opa sul loro futuro, e la tendenza a una netta diminuzione dello spreco alimentare domestico, che a livello nazionale e globale gioca la parte del leone, con un’incidenza del 60/70 per cento sullo spreco di filiera, si conferma saldamente anche in questo primo scorcio del 2021“.