Surgelati in Italia: i dati relativi all’anno 2019 sono buoni e si registra nel complesso una sostanziale tenuta anche nei primi quattro mesi del 2020, nel periodo più grave dell’emergenza Covid.
I numeri sono stati pubblicati a giugno 2020 da Iias – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, e sono sicuramente incoraggianti per gli operatori di settore. Nel 2019 il consumo pro capite di surgelati in Italia ha toccato quota 14,1 kg, con un incremento – dal punto di vista dei volumi – dell’1,3% rispetto al 2018, e con una crescita a valore dai 4,4 miliardi di euro del 2018 ai 4,5 miliardi di euro del 2019. Il canale Retail (la vendita al dettaglio in supermercati e negozi) è il più importante dal punto di vista delle quantità, con 531.400 tonnellate di surgelati venduti nel 2019 (+1,5% sul 2018), mentre nel canale del Fuoricasa (bar, ristoranti, catering, mense) sono state vendute, nel 2019, 318.500 tonnellate di surgelati (+1,1% rispetto al 2018).
Per quanto riguarda i primi quattro mesi del 2020, l’andamento del settore è ovviamente condizionato dall’emergenza Covid e dal lockdown. Si registra dunque (rispetto ai primi quattro mesi del 2019) un crollo delle vendite di surgelati in Italia nel Fuoricasa (-50%), mentre nel canale Retail i numeri sono molto buoni, con un +13,5% complessivo rispetto ai primi quattro mesi del 2019, e performance molto interessanti in particolare per gli snack salati (+21,5%) e per i pesci e molluschi e crostacei (+16,5%). Se si considera – come detto – che il Retail copre la parte più importante delle vendite per il settore (531.400 tonnellate vendute nel Retail nel 2019, contro le 318.500 tonnellate vendute nello stesso anno nel Fuoricasa, che significa che nel Retail le vendite di surgelati sono superiori del 40% rispetto al Fuoricasa), si può concludere che la chiusura di bar, mense e ristoranti per il lockdown è stata compensata dall’aumento delle vendite in negozi e supermercati, determinando una sostanziale tenuta del comparto.