Ristobond italiani: grazie al nuovo progetto “Buooono” della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), i coupon per pranzi, cene o aperitivi acquistati adesso, alla riapertura dei locali varranno fino al 25% in più.
Mentre ancora si attende di capire – in piena emergenza Coronavirus – quando e con quali regole potrà iniziare la fase 2 per ristoranti e bar, la Fipe (la maggiore associazione italiana di settore, con oltre 120mila imprese associate) scende in campo riprendendo un’idea – quella dei dining bond o ristobond – nata negli Stati Uniti, già ripresa da alcuni in Italia, ma ora riproposta in chiave più ampia e con una regia nazionale.
Il meccanismo è semplicissimo: ogni ristorante italiano (o bar o pub o pizzeria, trattoria, ecc.) può registrarsi gratuitamente (e presentare in parole e immagini il proprio locale) sul sito cirivediamopresto.it, portale nel quale poi le persone potranno cercare e selezionare un ristorante e acquistare per quel locale un ” #Buooono “, in pratica un coupon (a cifre variabili, con diverse offerte, con tagli da 15, 25, 50 o 100 euro), un coupon che potrà essere speso – quando la legge consentirà la riapertura dei locali – nel ristorante selezionato, con un plusvalore (rispetto al momento dell’acquisto) che può andare dal 10% al 25%, a seconda della scelta di ogni singolo esercente. Ogni ” #Buooono ” potrà poi essere utilizzato entro 90 giorni da quando al ristorante verrà consentita la riapertura (o dal momento della sua emissione, se il locale è già aperto).
Il Presidente di Fipe – Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, ha spiegato in questi termini il nuovo progetto dei ristobond italiani: “rimettere in contatto i ristoratori con la propria clientela è il primo passo per ripartire. Stiamo vivendo un momento drammatico sotto ogni punto di vista. Chiudere la propria attività dall’oggi al domani, senza alcuna certezza sul futuro, è fonte di grande preoccupazione e angoscia. Attraverso questa iniziativa, che certamente non ha la presunzione di ribaltare la situazione, cerchiamo anzitutto di dare un segnale di speranza ricostruendo una relazione fiduciaria tra i ristoratori e i propri clienti, e se poi arrivano subito anche un po’ di risorse non potranno che fare bene alle imprese. Oggi l’obiettivo è ripartire presto, sapendo però che ci aspetteranno tempi ancora difficili, perché il virus sta modificando profondamente le nostre abitudini“.