Cedral Tassoni è l’azienda lombarda proprietaria della più celebre cedrata in commercio. Il fatturato e le vendite dell’azienda sono in crescita.
Cedral Tassoni, azienda le cui origini risalgono al 1793, ha sede a Salò, in provincia di Brescia, è stata acquisita nel 1884 da Paolo Amadei ed è ancora oggi di proprietà dei suoi discendenti. Fiore all’occhiello della produzione è la famosa Cedrata Tassoni, una delle bevande analcoliche più conosciute in Italia. Oltre alla cedrata, in catalogo Cedral Tassoni ha anche altre bevande analcoliche (Tonica Superfine, Pescamara, Fior di sambuco, Mirto in fiore), gli sciroppi (cedro, menta, tamarindo, ecc.) e alcuni liquori (Sambuca, Anice forte, liquori al cedro, Cedral Bitter, Amaro Tassoni, Anesone Triduo, menta glaciale bianca).
Nel 2019 Cedral Tassoni ha chiuso l’anno con un fatturato di 10,5 milioni, in crescita rispetto al 2018 (anno in cui il fatturato era stato di 9,96 milioni) e con un export in aumento del 5%. E nel primo trimestre del 2020 la crescita di fatturato – rispetto allo stesso periodo del 2019 – è stata di oltre il 40%, ma poi è iniziata l’emergenza Coronavirus e ha frenato le vendite, che continuano nei negozi e nella Gdo ma sono per il momento bloccate in ambito Horeca, dato che ad oggi si attende ancora la riapertura di bar e ristoranti.
L’amministratore delegato Elio Accardo ha spiegato: “abbiamo infinite potenzialità inespresse, specialmente sui mercati esteri, e per questo abbiamo investito 3 milioni di euro negli ultimi 3 anni, soprattutto nel comparto produttivo, proprio per essere più attenti alle esigenze del nostro cliente e poter, quindi, rispondere con efficacia ed efficienza alle richieste di disponibilità di prodotti. Certo la pandemia da Coronavirus è stata una doccia fredda. Eravamo partiti benissimo nel 2020, con ottime performance nell’Horeca. Questo mercato si è però bloccato e dovrebbe subire una flessione del 30-35% se si riapre a breve, del 70% se andiamo a fine anno. In ogni caso, ad oggi, Cedral Tassoni fa segnare ancora +5,17% nel canale Horeca, dato il forte aumento nelle prime settimane dell’anno. L’export – inoltre – doveva rappresentare nelle nostre intenzioni il valore aggiunto per il 2020. I container però sono stati ritardati per il problema del Coronavirus e i primi sono partiti da un paio di settimane. Avevamo ipotizzato una crescita del 200%. La speranza è di andare in pareggio. Concreti sono invece già oggi i risultati sul fronte della Gdo, che al momento fa segnare nel 2020 un incremento a due cifre, con un +13,46% rispetto al 2019“.