Castagne italiane: il raccolto nell’anno 2019, secondo i dati diffusi dalla Coldiretti, è sceso in quantità del 30% rispetto alla produzione dell’anno 2018.
Dopo la crisi degli anni dal 2011 al 2014, anni che hanno segnato il minimo storico nella raccolta di castagne in Italia, a causa della diffusione di un insetto parassita (il Cinipide Galligeno del Castagno) che faceva ammalare le piante, la produzione italiana di castagne è tornata a crescere nel 2015 e negli anni successivi. Ora, con il 2019, c’è una nuova battuta d’arresto, legata – oltre che a nuovi attacchi del Cinipide Galligeno del Castagno – anche a un andamento climatico meno favorevole. Secondo i dati pubblicati dalla Coldiretti, la produzione di castagne nell’anno 2019 si è attestata di poco al di sotto dei 25 milioni di chilogrammi, con un calo del 30% circa rispetto al 2018. Il calo è stato rilevante soprattutto in Campania, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, mentre in Piemonte e Lombardia i numeri sono analoghi a quelli dello scorso anno.
La Coldiretti ha commentato in questi termini il calo del raccolto di castagne italiane nel 2019: “a pesare sono stati, oltre al clima, gli attacchi del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi lungo la Penisola, provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni. Si segnala che da anni contro questa minaccia è stata avviata una capillare guerra biologica con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, efficace nel limitare i danni del cinipide. Ma resta il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia, considerato l’aumento record del 18% delle importazioni nei primi sei mesi dell’anno 2019, dopo che già nel 2018 erano arrivati in Italia ben 36 milioni di chili di castagne“.