Mercato delle acque in bottiglia: il comparto è in crescita, in Italia e nel resto del mondo, e per i produttori Made in Italy – secondi al mondo nelle esportazioni, dopo i produttori francesi – si aprono grandi opportunità anche sul fronte dell’export.
Gli ultimi dati, pubblicati a novembre 2018 da Beverfood, sono relativi all’anno 2017. Il consumo di acque in bottiglia in Italia, tra il 1980 e il 2017, è sempre cresciuto (tranne nel 2009-2010 e nel 2013), ed è praticamente quintuplicato, passando dai 47 litri pro capite del 1980 ai 224 litri del 2017. La produzione per il mercato interno nel 2017 ha raggiunto quota 13.450 milioni di litri, con un +6,3% rispetto al 2016 (quando i litri prodotti erano stati 12.650), e per un giro d’affari complessivo pari a circa 3 miliardi (+7,1% sul 2016). Il mercato delle acque in bottiglia in Italia è ormai stabilmente legato alla vendita in ambito GDO: il 70% delle acque in bottiglia vendute nel 2017 si trovava nei supermercati e nei discount, il 21% in ambito Horeca (bar, ristoranti, alberghi) e nel catering e nel vending (distributori automatici) , e il 9% nei negozi di vendita al dettaglio tradizionale e nel door to door (vendita a domicilio). L’acqua in bottiglia preferita dagli italiani è l’acqua liscia naturale (69% delle vendite), mentre le acque frizzanti rappresentano soltanto il 16% (era il 17% nel 2016) delle acque vendute in Italia, e perdono terreno in favore delle effervescenti naturali.
E L’export? Ad oggi (dati relativi al 2017) ammonta a circa 1.350 milioni di litri, e rappresenta dunque il 10% circa della produzione complessiva di acque in bottiglia da parte delle aziende italiane. Nel mercato delle acque in bottiglia l’Italia si colloca al secondo posto tra i Paesi esportatori, dietro alla Francia e davanti al Belgio. Le opportunità che si aprono sul fronte delle esportazioni sono sempre più significative, in un mercato globale che nel 2017 ha raggiunto i 198,5 miliardi di dollari (156 miliardi per l’acqua liscia, nettamente il tipo di acqua preferita), e che secondo le stime della società internazionale di consulenza Transparency Market Research toccherà nel 20124 i 307,2 miliardi di dollari di giro d’affari, per una domanda di acqua in bottiglia pari – in quantità – a 528,2 miliardi di litri. Oltre all’Europa (che rappresenta il 28% dei consumi di acqua in bottiglia nel mondo) e agli Stati Uniti (Paese con il più alto consumo pro capite di acqua in bottiglia, che ha raggiunto nel 2015 il record in volume di 42,2 miliardi di litri), è sempre più interessante il mercato asiatico, e in particolare quello cinese: in Cina il consumo pro capite annuo di acqua in bottiglia è passato in dieci anni (confronto tra il 2007 e il 2017) da 5 litri a 20 litri, cioè è praticamente quadruplicato.