Clean rooms (o “camere bianche”) sono ambienti ad atmosfera controllata fondamentali in diversi settori dell’industria (alimentare, farmaceutica, elettronica, automobilistica, aerospaziale). Sulla natura e l’utilizzo delle camere bianche in ambito alimentare abbiamo intervistato per Universofood Paolo Fantini, Sales Manager di C&P Engineering, azienda toscana che è tra le società italiane leader nella consulenza e nei servizi di ingegneria per il settore dell’industria chimico-farmaceutica, nutraceutica, alimentare e medicale.
1 Tra le tanti voci dell’ampia offerta di C&P Engineering c’è anche la progettazione e realizzazione di clean rooms. Come funzionano le camere bianche nel settore alimentare, quando sono nate, come si sono evolute e per quali scopi vengono utilizzate?
Il concetto di clean room, ovvero di area in cui si opera a contaminazione controllata, nasce inizialmente nel mondo farmaceutico per poi allargarsi anche in altri ambiti, ambiti nei quali questa modalità produttiva diventa poi nel tempo – per vari motivi – necessaria. Nel settore alimentare gli ambienti controllati permettono la produzione di cibi freschi riducendo al minimo o addirittura eliminando completamente l’utilizzo di conservanti, con ovvi vantaggi dal punto di vista della genuinità e della salute dei consumatori. Inoltre queste modalità produttive garantiscono una maggiore resistenza al deperimento, posticipano la scadenza dei cibi prodotti e permettono quindi dei tempi di shelf-life molto superiori, con evidenti vantaggi sia sul piano della programmazione della produzione sia dal punto di vista del marketing.
2 Nel settore delle clean rooms per l’industria alimentare quanto è forte la concorrenza in Italia e quali sono i punti di forza della proposta di C&P Engineering rispetto ai competitors?
I produttori di clean rooms oggi sono moltissimi e le tecnologie a disposizione sono all’avanguardia. C&P si offre come partner a 360 gradi, proponendosi sia come studio di progettazione che come general contractor per la costruzione “chiavi in mano” di camere bianche. La grande esperienza maturata nell’ambito farmaceutico, notevolmente più “normato” rispetto a quello alimentare, garantisce la possibilità di avere un partner altamente qualificato e che conosce alla perfezione quelle che sono le specifiche tecniche su cui occorre fare affidamento. Inoltre C&P, con i suoi 50 dipendenti, rappresenta una realtà che per dimensioni e organizzazione è altamente flessibile e può quindi rispondere con velocità e competenza alle richieste dei clienti.
3 In ambito food – oltre alle clean rooms – quali sono le altre proposte di C&P Engineering per le aziende? A quali altri esigenze dell’industria alimentare siete in grado di rispondere dal punto di vista della consulenza e dell’ingegneria?
C&P è un partner affidabile anche per quanto riguarda la manutenzione delle stesse clean rooms, nonché per la loro qualifica secondo le normative di riferimento vigenti. Inoltre ci proponiamo come partner in grado di progettare e costruire intere facility di produzione e come partner nella ristrutturazione di aree già esistenti, occupandoci della progettazione e della costruzione chiavi in mano e agendo come vero e proprio General Contractor. L’esperienza maturata e i molteplici progetti seguiti nel corso degli anni ci rendono in grado di disporre di molti partner per la costruzione (maestranze quali fornitori di pareti, impiantisti, elettricisti, ecc.) e quindi, oltre a offrire un’ampia scelta, siamo in grado anche di avere un potere di mercato notevole, che tradotto per il cliente finale significa risparmio e al tempo stesso forniture di altissimo livello.
4 C&P Engineering nasce nel 2005. In questi 14 anni quali sono state le esperienze professionali più significative in ambito agroalimentare? Quali sono i progetti di area food più interessanti ai quali avete lavorato?
C&P collabora ormai da più di 10 anni con l’azienda Toscana Aboca S.p.A., realtà molto importante del mondo agroalimentare italiano per la quale operiamo sia a livello di progettazione di ambienti produttivi e similari che di attività di qualifica ambientale e di equipment. Inoltre il gruppo C&P ha collaborato con Plasmon, l’azienda italiana leader nella produzione di alimenti per l’infanzia, offrendo un supporto consulenziale per problematiche legate alla contaminazione batterica nella produzione di latte in polvere.