Agraria: secondo i dati diffusi dalla Coldiretti ad aprile 2018, negli ultimi cinque anni sono aumentati del 36% gli studenti delle scuole superiori di agraria.
C’è un fenomeno di ritorno dei giovani all’agricoltura e al settore agroalimentare in Italia, che è incentivato a livello politico (si veda per esempio il Bonus giovani agricoltori 2018), è sostenuto dalle associazioni di categoria (si veda ad esempio il grande concorso Oscar Green – organizzato da Coldiretti Giovani Impresa – che ogni anno premia le giovani imprese agricole più innovative), ed è confermato dai numeri. Un’analisi della Coldiretti su dati Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) segnala che il numero di iscritti nelle scuole superiori di agraria in Italia ha raggiunto quota 45.566 nell’anno scolastico 2017/2018, record dell’ultimo quinquennio e +36% rispetto a cinque anni fa.
A sostenere questo boom di iscrizioni c’è anche un dato molto significativo: negli istituti tecnici superiori di settore c’è un tasso di occupati a un anno dal diploma che raggiunge percentuali importanti (in media il 73%, con picchi del 94,1% in Abruzzo, 88,9% in Veneto, 79,1% in Lombardia, 76,5% in Puglia, 77,8% in Emilia Romagna, 75% nel Lazio). Chi dunque frequenta un istituto agrario ha buone probabilità di trovare rapidamente lavoro, cosa tutt’altro che scontata in un Paese – l’Italia – che ha un tasso di disoccupazione giovanile al 31,7% (nel 2015 aveva raggiunto addirittura il 40,3%), e in cui il 20% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non studia né lavora né cerca un lavoro. Per chi decide peraltro di proseguire negli studi, la scelta è tra ben 213 facoltà universitarie legate ad agraria o a veterinaria, di cui 86 nel Nord Italia, 56 nel Centro Italia e 71 nel Sud e Isole. Secondo il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo “i giovani, prima e meglio di altri, hanno capito che l’Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte e il cibo. In particolare il settore agroalimentare italiano offre oggi nuove e interessanti prospettive di futuro per chi sa esprimere la propria creatività a contatto con la natura”.