Si intitola “Le verdure dimenticate” il libro di Morello Pecchioli che aiuta a riscoprire ortaggi ed erbe “minori” e insolite, verdure oggi poco di moda ma interessanti dal punto di vista gastronomico.
Il libro – “Le verdure dimenticate. Conoscere e cucinare ortaggi antichi, insoliti e curiosi” – è stato pubblicato da Gribaudo ed è disponibile in tutte le librerie da settembre 2016. L’autore Morello Pecchioli è giornalista e critico enogastronomico, dirige il blog Goloso & Curioso e collabora con “Vitae”, la rivista dell’AIS – Associazione Italiana Sommelier. L’idea di fondo e l’obiettivo del libro è di aiutare chef e food lovers a riscoprire la grande varietà del mondo delle erbe e delle verdure, non per scopi semplicemente nostalgici o aneddotici, ma perché ci sono molte verdure che sono oggi quasi inutilizzate ma che hanno grandi qualità e potenzialità sia sul piano gastronomico sia dal punto di vista delle proprietà nutrizionali. A questo proposito Morello Pecchioli scrive: “sono sparite o sono state dimenticate molte verdure. Non perché non siano buone o non siano più appetibili o stuzzicanti o difficili da cucinare, o perché siano state riconosciute pericolose per la salute. Anzi, tutto al contrario. Sono gustose, appetitose, fanno molto bene al corpo e hanno alle spalle secoli di metodi di preparazione culinaria, biblioteche di volumi e trattati botanici, antologie di ricette. Come si spiega allora che molte erbe di campo o di bosco , molti ortaggi, radici, carpi, siano diventati introvabili o quasi? E’ che abbiamo disimparato a conoscerli. Stiamo diventando analfabeti del cibo”. L’intento del libro è dunque analogo all’ideale insieme culturale, ecologico ed enogastronomico di Slow Food e di Carlo Petrini, che non a caso viene citato dall’autore.
Il libro, impreziosito da illustrazioni nello stile dei vecchi erbari, presenta e racconta le verdure e propone anche più di ottanta ricette. Le verdure “dimenticate” scelte dall’autore sono: aglio orsino, aneto, angelica, asparago selvatico, barba di becco, barba di frate, borragine, broccoletto di Custoza, Buon Enrico o spinacio selvatico, carciofo spinoso, cardo gobbo, cavolo rapa, cerfoglio, cetriolo limone, dragoncello, erba amara, fagiolino metro o fagiolo asparago, lapazio o romice, melanzana bianca, pastinaca, patissone o zucchina patissone, pisello asparago, pomodoro da serbo, portulaca, radice amara, ramolaccio invernale nero, ravanello pompelmo, rutabaga o navone o rapa svedese, scorzonera, sedano rapa, silene, talli d’aglio, tarassaco o dente di leone, tetragonia o spinacio della Nuova Zelanda, topinambur, tuberina, zucca centernaria.
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