È stato raggiunto un accordo tra Intesa Sanpaolo e il Mipaaf – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per una moratoria dei debiti bancari delle imprese agricole e di allevamento, che migliora ulteriormente la situazione rispetto all’accordo già raggiunto con Abi Associazione Bancaria Italiana.
Il 16 gennaio 2016 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Mipaaf e Abi con una moratoria di 30 mesi dei debiti bancari degli allevatori italiani. Un accordo finalizzato innanzitutto ad aiutare il settore lattiero-caseario, e che prevede che le singole banche aderenti possano poi offrire condizioni ulteriormente migliorative ed estese. Sono dunque iniziate le trattative del Ministero con le singole banche, e il primo risultato positivo è già stato raggiunto in data 30 marzo: Intesa Sanpaolo garantisce ulteriori 12 mesi di sospensione dal pagamento delle rate dei mutui, portando la moratoria dei debiti bancari a 42 mesi per le imprese del settore lattiero-caseario e a 24 mesi per tutte le imprese agroalimentari.
Il consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha spiegato che Intesa Sanapolo “crede nell’agroalimentare. Il nostro è un segnale fondamentale per aiutare le aziende in difficoltà ad affrontare fasi delicate di mercato e per costruire un nuovo rapporto tra banche e imprese”. Mentre secondo il Ministro Maurizio Martina “il sistema agroalimentare oggi ha bisogno di credito specializzato per poter crescere. L’obiettivo è quello di avere più occupazione e favorire l’ingresso di giovani imprenditori in agricoltura. Il governo è in campo e, accanto agli accordi con le banche, abbiamo varato un piano giovani da 160 milioni di euro che attiva anche i mutui a tasso zero per gli under 40”.
C’è grande soddisfazione anche alla Coldiretti, con il Presidente Roberto Moncalvo che ha commentato l’accordo con Intesa Sanpaolo in questi termini: “questo accordo è una boccata di ossigeno per le stalle e le aziende agricole costrette ad indebitarsi per non abbandonare le campagne, colpite oggi da una crisi senza precedenti. I compensi riconosciuti agli agricoltori sono crollati negli ultimi mesi dal -43% per cento dei pomodori al -27 % per il grano duro, ma in grande difficoltà sono anche gli allevamenti che con il venir meno degli accordi sul latte sono in balia delle inique offerte dell’industria. Serve ora un impegno straordinario per garantire un prezzo equo e onesto agli agricoltori e agli allevatori, che in questo momento non riescono neanche a coprire i costi di produzione e di alimentazione degli animali”.