Il Pane Toscano è ufficialmente un prodotto Dop (Denominazione di Origine Protetta) tutelato contro imitazioni e falsi. Il via libera dell’Unione Europea è arrivato nonostante le procedure di opposizione presentate da Regno Unito e Belgio.
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 4/3/2016, il Pane Toscano diventa un prodotto Dop, e l’Italia raggiunge quota 283 Dop, Igp e Stg (qui l’elenco completo, in continuo aggiornamento), consolidando la sua leadership per numero di prodotti alimentari di pregio disciplinati, tutelati a garantiti a livello europeo contro frodi e imitazioni. Il Pane Toscano è la prima Dop di un prodotto della panetteria di carattere regionale. Nel Disciplinare di Produzione sono specificate tutte le regole per la produzione: il Pane Toscano viene prodotto senza sale e senza aggiungere additivi, utilizzando esclusivamente farina di grano tenero toscano di tipo “0” contenente il germe di grano, acqua e lievito naturale (lievito madre o pasta acida). La tipicità di questo pane risale al XII secolo, in un periodo di guerre tra Firenze e la Repubblica Marinara di Pisa: quando Pisa interrompe il commercio di pane con l’entroterra, i fiorentini iniziano per necessità a produrre pane senza sale, affinando poi negli anni il processo di produzione.
Il percorso che ha portato al riconoscimento della Dop per il Pane Toscano non è stato esente da ostacoli. Regno Unito e Belgio hanno presentato alla Commissione Europea una procedura di opposizione, con una motivazione di fondo: gli ingredienti del Pane Toscano sarebbero troppo generici per vincolarne la produzione a un territorio, esattamente come la produzione di Mozzarella è possibile in tutta l’Unione Europea e non ha alcuna delimitazione regionale. La Commissione Europea ha dato ragione alla Toscana e ha respinto le procedure di Regno Unito e Belgio con questa motivazione: ”nonostante quanto sostenuto dagli opponenti, è opportuno registrare il ‘Pane Toscano’ come denominazione di origine protetta in quanto il termine da registrare si riferisce al prodotto pane e non alla farina o al frumento. È sul prodotto pane che occorre concentrarsi per verificare se esso possiede la qualità o le caratteristiche dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare ambiente geografico e ai suoi fattori naturali. Le qualità e le caratteristiche richieste, dovute essenzialmente al particolare ambiente geografico sono descritte esaurientemente nel documento unico e nel disciplinare di produzione”.
Le opportunità economiche che si aprono ora per i produttori toscani sono molto interessanti, come ha spiegato Roberto Pardini, Direttore del Consorzio di Promozione e Tutela del Pane Toscano: “si apre ora una fase storica per questo prodotto e per il nostro progetto. Per la prima volta potremo soddisfare non solo la produzione locale ma anche incrementare le richieste di esportazione che superino il milione di quintali, facendo salire la necessità di oltre un milione di quintali di grano tenero toscano. Sono inoltre allo studio sistemi che mantengano inalterate le caratteristiche organolettiche del pane, attraverso un sistema di packaging innovativo messo a punto dalle Università di Pisa e Firenze. In questo modo è atteso un forte incremento produttivo sia nel settore agricolo, di prima trasformazione che della commercializzazione secondaria. Dal punto di vista economico, il riconoscimento della Dop del Pane Toscano consentirà di pagare il grano con un minimo di 250 euro per tonnellata, a fronte dei 160 fissati dalla Borsa Merci di Bologna per il grano tenero. Panificando tutto il frumento tenero prodotto in Toscana si otterrebbero oltre 700.000 quintali di pane, ovvero quasi il 100% della quantità totale del pane commercializzato oggi come toscano. Inoltre, si stima che la domanda di Pane Toscano porterà gli agricoltori toscani a produrre grano tenero per quantitativi intorno alle 75.000 tonnellate, con un incremento di 3.000 posti di lavoro“.
Ricordiamo la differenza tra Dop, Igp e Stg. Dop, Igp e Stg sono marchi attribuiti dall’Unione Europea a prodotti alimentari tipici e di particolare pregio, previo il rispetto – per ogni prodotto – di un determinato disciplinare di produzione. Dop (Denominazione di origine protetta) è il riconoscimento con i criteri più “severi”, e viene attribuito a prodotti alimentari con caratteristiche legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali). Igp (Indicazione geografica protetta) è una dicitura con criteri meno stringenti rispetto a Dop (si parla di una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto). Stg (Specialità tradizionale garantita) è un marchio che ha criteri ancora meno stringenti dell’Igp (tutela prodotti alimentari con specificità legate a un metodo di produzione tradizionale, ma che non devono necessariamente avere un legame con una determinata area di produzione).
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