La società belga AB InBev, leader mondiale nel settore della birra, ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Sab Miller, secondo produttore mondiale di birra. Una super fusione da oltre 90 milardi, per un colosso che si trova ora a controllare quasi il 40% di tutta la birra venduta nel mondo.
AB InBev, società che possiede oltre 200 marchi di birra (tra cui Bud, Corona, Stella Artois, Beck’s, Leffe, Hoegaarden, Franziskaner, Labatt, Spaten) è la multinazionale leader nel mercato della birra, di cui controlla già oggi il 25%. Con un’offerta di 68 miliardi di sterline (oltre 90 miliardi di euro) ha acquisito la multinazionale inglese Sab Miller, secondo produttore di birra al mondo, che controlla tra gli altri i marchi Peroni, Nastro Azzurro, Bavaria, Miller, Foster’s e Pilsner Urquell. La prima offerta di AB InBev era stata di 38 sterline per azione, poi rilanciate a 40, salite a 42, e infine a 43,5. La maxi fusione crea un gruppo che controlla quasi il 40% di tutta la birra venduta nel mondo, un gigante da 64 miliardi di dollari di ricavi che diventa leader di mercato in ventiquattro dei trenta maggiori mercati del mondo. Si tratta della terza acquisizione più grande di tutta la storia, dopo l’acquisizione di Mannesmann da parte di Vodafone nel 1999 e dopo l’acquisizione del 100% di Verizon Wireless da parte di Verizon Communications nel 2013.
La parola spetta ora alle autorità antitrust dei diversi Paesi, che in alcuni casi potrebbero intervenire imponendo la cessione di alcuni marchi. Negli Stati Uniti, in particolare, AB InBev controllava già il 45% del mercato della birra, e con l’acquisizione di Sab Miller arriva intorno al 70%. E potrebbero esserci dei problemi anche in Cina, dove AB InBev ha già una partecipazione nella società China Resources Enterprise Ltd., che produce la Snow, la birra più venduta del Paese.
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