Nonostante la moda delle casette dell’acqua e nonostante la scorsa estate sia stata fresca e piovosa, il mercato delle acque minerali in bottiglia è cresciuto in Italia dell’1,4% (confronto 2014 / 2013).
Si fa un un gran parlare negli ultimi anni di casette dell’acqua e di crisi della classica acqua in bottiglia venduta in negozi e supermercati, ma secondo le ultime elaborazioni Beverfood su dati IRI, il mercato delle acque minerali nel nostro Paese è in crescita. Nel 2014 le vendite a volume del comparto sono state pari a 12,5 miliardi di litri, con una crescita dell’1,4% rispetto al 2013 e con un giro d’affari complessivo di 2,4 miliardi di euro. Nello stesso periodo (confronto 2014 / 2013) nell’ambito della Gdo le vendite a volume delle bibite sono scese del 7,7% e le vendite di succhi di frutta hanno segnato una contrazione del 5,5%. Gli italiani dunque – nonostante la Crisi – non rinunciano all’acqua minerale in bottiglia, consumando un totale annuo di 11,4 miliardi di litri, ovvero 190 litri a persona. Ma è significativo – per quanto ancora relativamente limitato – anche l’export, che nel 2014 ha superato il miliardo di litri.
La crescita della vendita di acque minerali nel 2014 è particolarmente significativa perché parliamo di un anno che ha avuto un luglio e un agosto freddi e piovosi, con vendite di acqua inferiori mediamente del 10-12% rispetto alle medie stagionali. Guardando alle diverse tipologie di acqua, le preferite dagli italiani sono le acque lisce (66%), seguite dalle frizzanti (18%) e dalle effervescenti naturali (18%). Non ci sono invece significative differenze per aree territoriali: il Nord Est vale il 19% dei consumi, il Nord Ovest è al 29%, Centro e sardegna sono al 25% e Sud e Sicilia sono a 27%. Il canale di vendita più importante è la Gdo (ipermercati, supermercati, superette, discount), con il 71% delle vendite.
Il vicepresidente di Mineracqua Ettore Fortuna ha commentato così questi dati: l’1,4% di crescita nel 2014 è un dato molto positivo perché si registra in un anno che ha avuto una stagione sfavorevole per i consumi, con un luglio e agosto freddi e piovosi in cui si è venduto poco. Questi dati ci fanno concludere che il consumatore è affezionato al prodotto perché vi trova sicurezza e qualità. Le acque italiane sono di qualità, varie e sicure. Il paesaggio italiano è caratterizzato dalla presenza di rocce di diversa natura: dolomitiche, granitiche, ecc… l’acqua assume quindi caratteristiche diverse a seconda delle rocce che attraversa. Inoltre le bottiglie sono o in vetro o in Pet (polietilene tereftalato), che è la plastica migliore al mondo per contenere un alimento ed è riciclabile al 100%. I test in ambienti fortemente illuminati e ad alte temperature non hanno rivelato cessioni di ordine chimico. Mentre si verificano cessioni fisiche minuscole delle pareti interne ma solo se tenute per mesi sotto il sole. Oltretutto negli ultimi dieci anni abbiamo ridotto del 40% il peso delle bottiglie, abbassando così il costo delle stesse e l’impatto ambientale. Perché viviamo la sostenibilità come fatto oggettivo e come opportunità per fare efficienza”.